Fatti
Liliana Segre, la fiducia a Conte e l’orlo del precipizio dell’odio
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-09-10
La senatrice a vita parla dell’inesorabile imbarbarimento della società e dell’orlo del precipizio da cui ci si ritrae in tempo. Con chi ce l’aveva, secondo voi?
“Mi accingo a esprimere fiduciosa la fiducia a questo governo”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre durante il dibattito sulla fiducia al Conte Bis al Senato. “Vorrei che questo governo nascesse dalla consapevolezza di uno scampato pericolo, dal senso di sollievo dopo che si è giunti sull’orlo di un precipizio e ci si ritrae in tempo. Occorre ripristinare un terreno di valori condiviso nella difesa costante della democrazia e dei principi di solidarietà nati dalla Costituzione e dalla Resistenza”.
Liliana Segre, la fiducia a Conte e l’orlo del precipizio dell’odio
“Il mio atteggiamento di fronte alla nascita del governo – dice ancora – è di preoccupazione e allo stesso tempo di speranza. Ho temuto un inesorabile imbarbarimento della nostra società” e ora “mi attendo che il nuovo governo operi concretamente” per la “difesa della democrazia e dei principi di solidarietà nati dalla Resistenza”. . “La politica che investe nell’odio è sempre una medaglia a due facce che incendia anche gli animi di chi vive con rabbia e disperazione il disagio dovuto alla crisi e questo e’ pericoloso. A me hanno insegnato che chi salva una vita salva il mondo intero, l’accoglienza rende più saggia e umana la nostra società. Altro motivo di sconcerto è che la Festa della Liberazione è stata da alcuni irresponsabili ridotta a una sorta di faida tra tifoserie e secondo me non si comporta così una classe dirigente”. Ma accanto alla preoccupazione, la senatrice a vita confessa di nutrire anche “la speranza”. “Mi attendo insomma che questo governo operi per ripristinare un terreno di valori condivisi”.
Infine, Segre conclude: “Faccio una semplice richiesta per un futuro migliore: ho presentato un ddl poi trasformato in mozione sulla istituzione di una commissione di indirizzo e controllo contro gli hater speech sull’intolleranza e l’odio, che ho vissuto sulla mia pelle e so la facilità di passare ai fatti”. E infine: “Il continuo richiamo della politica italiana a simboli religiosi le ricorda il ‘Gott mit uns’ (in tedesco letteralmente ‘Dio con noi’). ‘Gott mit uns’ era il simbolo scritto nelle fibbie dell’esercito nazista. Al posto della precedente aquila di Weimar, i nazisti inserirono un’aquila che negli artigli teneva una svastica. “A me fa questo effetto – ha detto Segre in aula – forse qui sono la sola a cui fa questo effetto…”.
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