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Leu, SEL, MdP, PaP: tutti gli atomi in cui si scinde la sinistra

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-21

Il punto sulla galassia di partiti, movimenti, liste e gruppi che si trova alla sinistra del Partito Democratico. E diventa sempre più diaspora

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Il Fatto Quotidiano pubblica oggi questa infografica che riepiloga tutte le sigle oggi operative a sinistra del Partito Democratico, dopo la rottura dell’alleanza di Liberi e Uguali che vedeva i reduci del PD transitati in MDP, Possibile di Civati e Sinistra e Libertà riuniti nel cartello elettorale che ha registrato un robusto fallimento alle elezioni del 4 marzo scorso.  Alle ultime elezioni, a sinistra del Pd, c’erano Liberi e Uguali, guidata da Pietro Grasso, con il 3,4% e Potere al popolo, guidata da Viola Carofalo, che ha preso un rispettabile 1,1%. Sulla scheda elettorale però c’era anche il simbolo del Partito comunista, guidato da Marco Rizzo, 0.33%, e la lista Per una sinistra rivoluzionaria, formata dal Pcl di Marco Ferrando e da quelli conosciuti meglio come Falce e Martello, che ha preso lo 0,09%.

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Gli atomi a sinistra (Il Fatto Quotidiano, 21 novembre 2018)

E cosa vogliono fare da grandi i rappresentanti di queste liste: i bersaniani si apprestano a tornare nel Partito Democratico in caso di vittoria di Nicola Zingaretti alle primarie di febbraio mentre Sinistra Italiana, racconta Salvatore Cannavò nell’articolo sul Fatto, si prepara all’ipotesi di un nuovo rassemblement con Luigi De Magistris che riunirà un’assemblea nazionale il 1 dicembre con l’idea di formare una nuova lista alle Europee. Dopo la Sinistra arcobaleno,la lista Ingroia, l’Altra Europa per Tsipras e LeU.  Possibile ora ha in Beatrice Brignone il segretario e si muove da piccolo partito in attesa di nuovi progetti a sinistra. Laura Boldrini, nel frattempo, ha aderito all’associazione Futura , promossa dall’ex Sel Marco Furfaro e sostenuta attivamente dal vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio che in recenti elezioni ha dimostrato un radicamento elettorale. Rifondazione Comunista ha invece abbandonato Potere al Popolo dopo lo scontro sullo Statuto e si appresta a convergere su De Magistris. PaP per adesso è creatura dell’OPG Je’ So’ Pazzo ma chissà se correrà da sola alle prossime elezioni. Intanto si muovono anche altri a margine: visto il successo in Germania,  i Verdi di Angelo Bonelli, usciti malconci dall’alleanza con il Partito socialista e Area civica, 0,58% lo scorso 4 marzo, vorrebbero ripresentarsi alle Europee. Si è notato però anche l’attivismo dell’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio che alcuni, conclude il Fatto, vedono come possibile candidato del Movimento 5 Stelle a cui vorrebbe portare “in dote” proprio la Federazione ecologista.

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