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La lettera con cui Lombardia e Veneto dichiarano guerra a Conte sull’Autonomia
neXtQuotidiano 21/07/2019
I governatori Zaia e Fontana all’attacco del presidente del Consiglio sull’autonomia. E il governo traballa senza il Nord
“Ci sentiamo tutti profondamente feriti quando leggiamo le Sue esternazioni, Presidente Conte, soprattutto dopo colloqui diretti durante i quali – ricorderà benissimo – abbiamo più volte sottolineato che non si chiedono più risorse, ma semplicemente la possibilità di spendere in autonomia quelle che ci sono già assegnate”: così hanno scritto in una lettera aperta al premier Giuseppe Conte i presidenti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia.
La guerra del Nord per l’Autonomia
Così prosegue la lettera aperta al presidente del consiglio Giuseppe Conte da parte dei presidenti di Regione Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia. ‘Senza una autonomia vera non riusciremo a rendere competitivi ed attrattivi i nostri territori e questo sara’ grave, non soltanto per noi, bensì per l’intero Paese che rischia di non avere risorse sufficienti a garantire uguali diritti in ogni zona. Senza un Nord capace di reggere la competizione internazionale, l’intero Paese ne paghera’ le conseguenze. Noi restiamo aperti al dialogo con Lei, Presidente Conte, e pronti a cambiare opinione se il testo delle intese sara’ capace di rispondere alle esigenze della vita vera che abbiamo provato a descrivere. Ma se si continua con una farsa, come accaduto finora, e’ evidente che non firmeremo nulla”.
“Signor Presidente, arrivi al più presto a trovare una intesa coi ministri, formuli una bozza di intesa seria da proporci, quindi con altrettanta velocità saremo in grado di replicare in modo costruttivo. Al Presidente del Consiglio deve essere però chiaro che noi non firmeremo un accordo senza qualità come quello per ora che si sta profilando. Lei si assumerà la responsabilità quindi di aver negato quanto è stato chiesto da referendum, da milioni di elettori veneti e lombardi, da risoluzioni dei consigli regionali approvati all’unanimità. Per parte nostra vogliamo mantenere fede all’impegno assunto con i nostri cittadini. Presidente Conte, Lei ha l’opportunità di scrivere una pagina di storia di questa Repubblica. Se non la scriverà Lei, lo farà qualcun altro. Perché la spinta verso l’autonomia e verso la responsabilità nei confronti dei cittadini è ormai inarrestabile. Attilio Fontana Luca Zaia’.
La lettera di Giuseppe Conte sull’autonomia
Stamattina il Corriere della Sera aveva pubblicato una lunga lettera di Conte ai cittadini lombardi e veneti, poi messa anche su Facebook:
Confido però che possiate tutti apprezzare l’impegno enorme che stiamo profondendo per venire il più possibile incontro alle Vostre richieste e, nel contempo, la responsabilità che abbiamo di rappresentare l’intera Comunità nazionale.
Se non potremo accogliere, per intero, tutte le richieste che ci sono pervenute e non potremo trasferire, in blocco, tutte le materie che ci sono state indicate, non sarà per insensibilità nei Vostri confronti.
Sarà per la convinzione che, piuttosto che declamare – a esclusivo uso politico e mediatico – una cattiva riforma sicuramente destinata a cadere sotto la scure della Corte costituzionale, è preferibile realizzare un progetto ben costruito, che vi offra vantaggi reali, che siano sostenibili anche nel tempo. Senza contare che questo progetto riformatore non è questione affidata esclusivamente alla dialettica Governo-Regioni, in quanto l’ultima parola spetta al Parlamento: un progetto ben strutturato e ben sostenibile sul piano costituzionale potrà superare più agevolmente e rapidamente l’approvazione parlamentare.
Ai Vostri Governatori chiedo rispetto per me e per tutti i Ministri che stanno lavorando con me, indistintamente, della Lega e del MoVimento 5 Stelle. Le agenzie riportano, da ultimo, dichiarazioni che scadono nell’insulto, tanto più inaccettabili in quanto pronunciate da rappresentanti istituzionali e rivolte a rappresentanti istituzionali.
Dopo mesi e centinaia di ore di attento lavoro, dedicato alle Vostre esigenze, reputo a dir poco ingeneroso sostenere che siamo poco attenti alle Vostre sensibilità. Le Vostre richieste stanno a cuore anche a noi. Come pure ci stanno a cuore la sorte dei restanti 45 milioni di cittadini italiani.
Se il confronto civile terrà il luogo degli insulti più recenti, mi dichiaro sin d’ora disponibile a incontrare i Vostri Governatori, per considerazione nei Vostri confronti, anche prima di portare la bozza finale in Consiglio dei Ministri, in modo da poterli tenere compiutamente aggiornati.
Per me l’autonomia non è una bandiera regionale da sventolare, ma una riforma che farà bene a Voi e all’Italia intera.
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