La legge contro il fascismo è «liberticida» secondo il M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-10

Dopo i fatti di Chioggia va in aula il disegno di legge a prima firma dell’onorevole Fiano. Che attacca 5 Stelle e destra

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Dopo il caso di Chioggia e dello stabilimento Punta Canna oggi arriva in Aula alla Camera ‪la legge che introduce il reato di propaganda del regime fascista e nazionalsocialista, a prima firma dell’onorevole del Partito Democratico Emanuele Fiano. «I 5S voteranno contro sostenendo che è una legge liberticida. Li ringrazio per la chiarezza, la differenza tra le nostre idee è per me un vanto», ha scritto Fiano qualche giorno fa su Facebook . Secondo il relatore di minoranza Vittorio Ferrarese quella di Fiano era una norma che prevede “misure potenzialmente e sostanzialmente arbitrarie o liberticide”. Nella relazione di minoranza l’esponente 5 Stelle ha aggiunto che “più opportuno sarebbe dunque stato, ove ritenuto necessario e come disposto da alcuni emendamenti a mia firma, aggiornare i contenuti delle citate leggi Scelba e Mancino, invece che affiancarvi, nel codice penale, ulteriori fattispecie di reato che ne duplicano maldestramente i contenuti”. Mentre ci troviamo di fronte a una norma che sanziona come reato “anche condotte meramente elogiative, o estemporanee, che, pur non essendo volte alla riorganizzazione del disciolto partito fascista, siano chiara espressione della retorica di tale regime, o di quello nazionalsocialista tedesco”, concludeva Ferraresi.

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La legge di Fiano è “liberticida”, secondo il M5S

Nel mirino della legge finisce infatti chi «propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco». È sufficiente, recita il testo della proposta Dem, una connessione con le ideologie fasciste e naziste «anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli», o che «ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità». Con la pena che può aumentare di un terzo se il desiderio di rivivere il Ventennio dovesse passare dal web dove, ad oggi, le pagine dedicate alla rievocazione di Mussolini sono già decine di migliaia.
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La legge non è piaciuta nemmeno alla destra, «perché credo che in questo momento ci siano ben altre emergenze in Italia», ha detto il senatore di Fi Maurizio Gasparri. «Mi sembra, piuttosto, una proposta di legge pensata per far nascere facili polemiche».

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