La Digos nello stabilimento di Chioggia che inneggia a Mussolini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-07-09

Ogni mezz’ora il titolare “intrattiene” i bagnanti alla sua maniera: con delle “comunicazioni” diffuse dagli altoparlanti, dei mini comizi da spiaggia. Ora gli accertamenti della questura di Venezia

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La Digos della questura di Venezia si è recata, oggi, per accertamenti allo stabilimento balneare Playa Punta Canna. Il Comune, in una nota, sottolinea che sta dando piena collaborazione agli agenti e che, domani, anche la polizia locale di Chioggia effettuerà le verifiche del caso. Se si configureranno infrazioni o irregolarità l’ amministrazione comunale, sottolinea, prenderà le dovute contromisure. “Se ci saranno infrazioni alla normativa per quanto ci riguarda, profili penalmente rilevanti o irregolarità nella struttura – avverte il vicesindaco Marco Veronese – il Comune interverrà immediatamente”.

La Digos nello stabilimento di Chioggia che inneggia a Mussolini

“Per quanto ci riguarda – continua Veronese – abbiamo dato tutto il supporto necessario alla Questura e alla Digos nelle prime verifiche del caso. La notizia di reato è già all’attenzione dell’autorità giudiziaria e quindi l’iter farà il suo corso”. “La nostra polizia locale – conclude il vicesindaco – farà tutti gli approfondimenti del caso, poi partiranno sanzioni e procedure se per quanto di nostra competenza dovessero risultare problemi o irregolarità. Naturalmente se dovessero emergere davvero situazioni simili a quelle descritte dalla stampa, la condotta del titolare sarebbe da condannare di sicuro”.
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Della spiaggia fascista di Chioggia ha parlato oggi Repubblica in un articolo a firma di Paolo Berizzi: la “Playa Punta Canna” di Chioggia è un lido balneare da 650 lettini tra le ultime dune di Sottomarina verso la foce del Brenta. Il titolare Gianni Scarpa, 64 anni, da Mirano, si presenta con una bandana nera e un ufficio straboccante di gadget mussoliniani con tanto di cannone che spunta da una finestrella. Diversi poster di Benito Mussolini e di saluti romani (“questo è più di un saluto, uno stile di vita”; “questo è il mio saluto, se non ti piace me ne frego”); la foto di un bambino che dice: “Nonno Benito, per un’Italia onesta e pulita torna in vita”.

Il Playa Punta Canna di Chioggia

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Chioggia “stigmatizza in ogni maniera il comportamento provocatorio e pericoloso del gestore concessionario della spiaggia ‘Punta Canna’ di Sottomarina” e chiede “l’immediata revoca della concessione balneare allo stabilimento e l’applicazioni delle sanzioni previste dalle leggi”. “Chioggia antifascista – sottolinea l’Anpi – non c’entra niente con questo ciarpame: il tizio è miranese, i clienti sono turisti che vengono da altre parti del Veneto, la concessione demaniale arriva dallo Stato, così come chi dovrebbe far rispettare la legge Mancino e la Costituzione, ovvero la Prefettura di Venezia per mano delle autorità di pubblica sicurezza”.
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Scrive Repubblica che ogni mezz’ora, o comunque quando ne ha voglia, il titolare della spiaggia “intrattiene” i bagnanti alla sua maniera: con delle “comunicazioni” diffuse dagli altoparlanti, dei mini comizi da spiaggia.Inni al regime e insulti alla democrazia (“mi fa schifo”), intemerate contro Papa Francesco (“Lui vuole costruire ponti e non muri? Gliene costruiamo uno noi da Roma a Buenos Aires, così lo rispediamo da dove è venuto”), lotta senza frontiere alla “sporcizia umana del mondo, che è il 50% e qui dentro per fortuna non entra”, “tossici da sterminare”

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