L’ideona della Lega a Ferrara: creare assembramenti per distribuire mascherine che non proteggono dal Coronavirus

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-04-01

File lunghissime presso i centri commerciali dove il Comune di Ferrara ha allestito alcuni dei check point per la distribuzione di mascherine. Va ricordato che non si tratta di presidi sanitari idonei per chi entra in contatto con situazioni a rischio

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Ieri abbiamo parlato delle mascherine che la generosissima giunta di Ferrara capitanata da Alan Fabbri ha preparato con le sue manine per i cittadini durante l’emergenza Coronavirus segnalando che, come ha spiegato lo stesso primo cittadino in modo un po’ nascosto, quelli non sono dispositivi di protezione individuali e, come nel caso di quelle distribuite in Veneto dal compagno di partito Luca Zaia, sono inefficaci contro il Coronavirus.

Le file e gli assembramenti a Ferrara per le mascherine che non proteggono dal Coronavirus

Oggi segnaliamo questo video di Estense.com in cui si mostrano file lunghissime presso i centri commerciali dove il Comune di Ferrara ha allestito alcuni dei check point per la distribuzione di mascherine: “Va ricordato che non si tratta di presidi sanitari idonei per chi entra in contatto con situazioni a rischio, ma di strumenti utili comunque per i cittadini nello svolgimento delle attività quotidiane”, segnala giustamente il giornale locale.

Lo stesso comune ha cercato di evitare gli assembramenti:

Ricordiamo che i check point sono raggiungibili esclusivamente in auto 🚗 per motivi di sicurezza e che, per evitare assembramenti, i cittadini non devono recarsi nei punti vendita esclusivamente per il ritiro della mascherina, ma considerare questa una opportunità in aggiunta alla normale attività di acquisto.

È inoltre importante ricordare che mascherine distribuite non vanno considerate dispositivi di protezione individuale, ma si tratta di strumenti comunque utili nello svolgimento delle normali attività quotidiane, da utilizzare in aggiunta alle altre prescrizioni sanitarie (distanza interpersonale, igiene delle mani ecc) per evitare il propagarsi del contagio da #Covid19.

Ma a quanto pare l’assurdità della situazione è stata colta lo stesso:

ferrara mascherine coronavirus 1

Perché nonostante le buone intenzioni del comune non è andata esattamente liscia:

ferrara mascherine coronavirus 2

E alla fine la fila e l’assembramento si è riprodotto lo stesso:

ferrara mascherine coronavirus 3

A Ferrara,  da giorni le bare al cimitero arrivano trenta alla volta, ma dalla Lombardia, che non ha più posto dove metterle, perché nella cittadina il Covid-19 fatica ad attecchire. Fino a oggi i casi sono stati 320, è l’area meno colpita della regione che conta 14.074 positivi e 1.644 decessi, e i malati guarda caso si concentrano al confine con Bologna. «I contagi non sono mai cresciuti, evidentemente qualche ragione ci sarà. Credo che la talassemia e la malaria abbiano avuto una parte nel mantenere quelle zone quasi intatte rispetto a un attacco così forte e feroce del virus che abbiamo in queste settimane», riflette il commissario straordinario per l’epidemia Sergio Venturi.

alan fabbri ferrara musei coronavirus - 3

Facendo notare anche che il basso numero di infetti interessa pure la contigua Rovigo, appena al di là del Po rispetto a Ferrara: due territori accomunati da vicinanza geografica e flussi socio-economici. Riscontri scientifici ancora non ce ne sono, «immagino che nelle prossime settimane docenti dell’Università di Ferrara, ma non solo, siano interessati a produrre uno studio che ci faccia sapere perché i cittadini abbiano questa specie di quasi invulnerabilità. C’è una resistenza naturale della provincia all’infezione che dovremo studiare, perché potrebbe essere utile per tutti», afferma Venturi.

Le mascherine a Ferrara

È necessario ricordare che quelle mascherine non sono dispositivi di protezione individuale (DPI). Si tratta infatti di “schermi filtranti” realizzati in base all’articolo 16 comma 2 del decreto del 17 marzo che autorizza «l’utilizzo di mascherine filtranti prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull’immissione in commercio». Quelle mascherine ovviamente non servono per medici, infermieri, operatori sanitari. Non sono del tipo FFP2 o FFP3. E non sono nemmeno mascherine chirurgiche propriamente dette.

alan fabbri sindaco ferrara mascherine 2

Ma questo lo ha scritto anche Fabbri. Per essere precisi lo ha scritto alla fine di un lunghissimo post in cui spiegava “la distribuzione gratuita delle 150mila mascherine” – ma chi vuoi che vada a leggere fino alla fine, e soprattutto che capisca che non si tratta di “dispositivi di protezione individuale”? Come abbiamo scritto all’epoca del “dono” di Zaia, le innovative mascherine alla veneta sono identiche: non hanno elastici o lacci ma si attaccano alle orecchie tramite dei tagli verticali. In questo modo però non aderiscono bene al volto e c’è sempre il rischio che si possano levare accidentalmente. Se si pensa di usarle per far visita alle persone in ospedale (non ai pazienti ricoverati per Covid-19) sono completamente inutili: immaginate che il paziente è steso a letto e voi state in piedi. Non è chiaro nemmeno che differenza ci sia tra utilizzare questo genere di mascherine e una semplice bandana o un fazzoletto di tessuto ripiegato un paio di volte. Ma soprattutto si noti un’altra cosa. Questa è la mascherina indossata da Zaia qualche giorno fa all’epoca della presentazione delle “sue” mascherine:

zaia mascherine grafica veneta coronavirus covid 19 - 5

E ora guardate quelle indossate da Fabbri & Co:

alan fabbri sindaco ferrara mascherine 1

Nessuno di loro sta indossando le mascherine che vogliono regalare ai ferraresi. Quelle sembrano piuttosto mascherine chirurgiche, che “sono utili perché proteggono da schizzi e secrezioni grossolane, ma non è detto proteggano dall’aerosol infetto di una persona contagiata. Devono poi essere sostituite dopo qualche ora perché inumidendosi diventano meno efficaci”. Insomma, è grande la confusione sotto il cielo di Ferrara. Ma una cosa è certa: le mascherine che il Comune vuole regalare non sono quelle “giuste”. Esattamente come in Veneto. C’è tanta confusione sotto il cielo, direbbe Mao. Ma la situazione non è eccellente.

Leggi anche: Come la Lega a Ferrara regala ai cittadini mascherine che non proteggono dal Coronavirus

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