La verità di Francesca Pascale sull’addio di Berlusconi e Marta Fascina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-06

«E dovremmo davvero parlare di un addio scritto in due righe dal partito? Contro il presidente non ho nulla: mi ha sempre trattato da regina». Voce spezzata, si ferma, o è nostalgia canaglia o raucedine da virus innocente. Lacrime e ricordi, risentimento e dolore, assicura chi le è stato vicino

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Conchita Sannino su Repubblica oggi racconta la verità di Francesca Pascale sull’addio di Silvio Berlusconi e Marta Fascina, indicata come nuova fiamma del Cavaliere. La Pascale parla a Villa Maria, quarantamila metri di prato pettinatissimo intorno alla villa di Casatenovo in Brianza, ricamo patinato intorno a mille foto di loro due, sotto vetro e argento.

«E dovremmo davvero parlare di un addio scritto in due righe dal partito? Contro il presidente non ho nulla: mi ha sempre trattato da regina». Voce spezzata, si ferma, o è nostalgia canaglia o raucedine da virus innocente. Lacrime e ricordi, risentimento e dolore, assicura chi le è stato vicino. Impossibile cancellare quel mercoledì nero: per lei è lo choc che la tira giù dal trono, per il partito una grana che «non ci voleva proprio», per la politica ennesima variazione dell’anomalia berlusconiana. «Ma che senso ha discutere di questo, con i “chiari di luna” che vive il Paese, come diremmo noi a Napoli? Anche no, grazie».

francesca pascale silvio berlusconi marta fascina 1

Addirittura, tra gli esperti del gossip di casa Mondadori, c’è chi insinua che a orchestrare lo scoop sia stata proprio lei; la temibile “napoletana”, metà sirena, metà erinni. Pascale sa che la voce gira e ribatte: «Mi rammarica e mi addolora sentire questa calunnia. Non avrei potuto fare una tale bassezza, neanche se avessi voluto. Non conoscevo i dettagli del soggiorno: per me, il presidente andava a curarsi». A beneficiarne, in effetti, è la nuova first-lady azzurra. Che Berlusconi, tra i fedelissimi, difende. E riserva dichiarazioni d’affetto a Francesca. «Le vorrò sempre bene».

Zucchero che non placa l’ira. «Chi ha fatto uscire la notizia di quella trasferta riservata, non ha fatto un buon servizio al presidente e al partito», chiude Francesca. Ben altra è l’amarezza che sembra abbia sfogato in privato: «Ritrovarmi tradita, a 35 anni, e liquidata, da un compagno così amato che ne ha 83. Eppure lo rivendico, a costo di qualunque sfottò: ho sempre avuto un sentimento sincero per lui, e rispetto per la famiglia e per i figli». Ore condite anche da un’altra irritazione: perché, come in altri casi, non si è cercato di capire se quelle foto erano “acquistabili”?

L’articolo racconta anche come Marta Fascina è arrivata in Parlamento dopo il tentativo di lavorare nel Milan: “alle Politiche 2018, arriva da Berlusconi la richiesta a Domenico De Siano, coordinatore a Napoli, di riservare per lei un collegio sicuro. Pascale vede, sa. Nicchia. «Posto blindato?», chiede. «Blindatissimo», la risposta di Arcore. È l’inizio della fine per la “regina” Francesca. Ma nessuno scettro è per sempre”.

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