La questione settentrionale

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-01-02

Sono stato sul Lago di Como per l’ultimo dell’anno mangiando cibo tipico della valli alpine e ascoltando musica adeguata all’ambiente. ll concerto di fine anno è stato a base di valzer di Strauss: dalla marcia di Radetzki al bel Danubio blu. Immerso in questa atmosfera ho incominciato a pensare che forse la narrazione del nostro …

article-post

Sono stato sul Lago di Como per l’ultimo dell’anno mangiando cibo tipico della valli alpine e ascoltando musica adeguata all’ambiente. ll concerto di fine anno è stato a base di valzer di Strauss: dalla marcia di Radetzki al bel Danubio blu. Immerso in questa atmosfera ho incominciato a pensare che forse la narrazione del nostro Risorgimento non corrisponde alla verità storica. Perché mai queste popolazioni del Nord Italia avrebbero dovuto tifare per i Savoia invece che per l’Imperatore Austro-Ungarico? La Guerra a Cecco Beppe o alla Principessa Sissi avrebbe avuto senso qualora la Lombardia avesse lottato per l’indipendenza, non per essere sottomessa ai Savoia. Ho cercato su Google e i documenti storici confermerebbero che la popolazione rurale e l’alta borghesia erano austriacheggianti mentre tifavano Savoia solo la borghesia e la piccola media aristocrazia che vedevano maggiori opportunità generate dall’accorpamento con il piccolo e meno sviluppato Regno di Sardegna piuttosto che dall’ essere estrema periferia di un vasto impero.

questione settentrionale

Ho pensato che, in effetti, oltre alla questione meridionale, vi è anche una questione settentrionale, probabilmente molto più importante e cruciale di quella meridionale . Dall’epoca della caduta di Ludovico il Moro fino ad adesso, la Lombardia ha trasferito parte della sua imponente ricchezza prodotta alla potenza occupante. Prima delle Guerre d’Indipendenza furono prima i Francesi, poi gli Spagnoli, poi di nuovo I Francesi con Napoleone ed infine gli Austriaci a succhiare come vampiri la ricchezza prodotta dalla laboriosità lumbard. Con il Regno d’Italia non è che le cose cambiarono di molto. La ricchezza lombarda fu distribuita in tutto il territorio nazionale. Solo durante il breve intermezzo del Fascismo, movimento politico nato nel Nord, la politica divenne parzialmente milanocentrica. Con la Prima Repubblica e la DC, si ritornò ai vecchi schemi collaudati da secoli di sfruttamento. La ricchezza prodotta dal Nord fu utilizzata dalla DC sia per comprare voti mantenendo un ipertrofico e scarsamente produttivo ceto burocratico a Roma e sia intervenendo in modo assistenziale al Sud con la famigerata Cassa del Mezzogiorno. Da notare che in questo schema perverso, Il Sud non poteva e non doveva svilupparsi perché se fosse stato in grado di camminare con le sue gambe, non si sarebbero potuto comprare i suoi voti così a buon mercato. Analogamente la burocrazia a Roma era vista sostanzialmente solo come bacino di clientela a buon mercato e non come strumento al buon funzionamento dello Stato. Questa strategia miope determinò un graduale impoverimento del Paese che sfociò nella crisi economica dei primi Anni 90. Per la prima volta la Lega con Bossi, mise sul tappeto la Questione Settentrionale. Grazie alla costante azione della Lega, il Nord, progressivamente, ha ridotto il trasferimento di ricchezza verso Roma e verso il Sud. Questo ha determinato l’instabilità politica al Comune di Roma (si sono succedute al governo di Roma quasi tutte le forze politiche dell’Arco Costituzionale senza risultati degni di nota. Il Sud invece ha cambiato schieramento repentinamente (prima Berluska, poi Renzi con i suoi 80Euro, adesso il M5S con il reddito di cittadinanza) sempre nella (vana) speranza di ripristinare i bei tempi dell’assistenzialismo che fu. Adesso siamo arrivati a un punto di svolta: la Lega, con Salvini, rivendica il diritto del Nord, non solo di essere padrone a casa propria, ma anche quello di governare l’Italia nel suo complesso. Il Movimento 5 Stelle rivendica la necessità di perpetuare una politica di redistribuzione di ricchezza verso il Sud dei bei tempi passati. Anche se per il momento Lega e M5S sono due alleati fedeli di Governo, le loro politiche sono fra loro conflittuali. Si andrà allo shutdown in tempi brevi… Vincerà il solito scema assistenziale che tanti danni ha causato al Paese, o questi due partiti “nuovi” faranno una sintesi politica nuova e a più alto livello? Io sono per natura pessimista…ma per il bene del paese speriamo ce la facciano a risolvere queste ”questioni” che ci stiamo trascinando ormai da secoli..

Leggi sull’argomento: La prima balla sgamata del 2019 è quella di Di Maio

Potrebbe interessarti anche