Cosa succede quando si “adottano” le nutrie

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-04-11

È il capro espiatorio per eccellenza, causa di tutti i mali che capitano alle campagne e alle rive dei fiumi, c’è chi le trova prelibate e chi invece le vuole adottare. Ma una cosa è certa, ogni volta che qualcuno avvista una nutria diventa subito una notizia

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Della nutria non si butta via niente, soprattutto quando fa notizia. Il simpatico e mansueto Myocastor coypus è un roditore ormai entrato a far parte del paesaggio urbano di tutte quelle città attraversate da corsi d’acqua. L’unico vero problema delle nutrie è che sono animali selvatici alloctoni di difficile gestione. C’è chi vorrebbe eliminare senza farsi troppi scrupoli, ci invece studia metodi “incruenti” di contenimento della popolazione e chi invece le adotta perché – spiega – le nutrie sono meglio di un figlio.

angelica benazzi nutria

Qualche anno fa Libero ha raccontato la storia Maraiah, la nutria adottata da Angelica Benazzi. La donna curiosamente è scomparsa dai social e non si sa che fine abbia fatto Maraiah. Ma a quanto pare quella della nutria addomesticata è una storia ricorrente. Il primo e più famoso è stato Willy, un esemplare orfano adottato del biologo e castorologo Samuele Venturini. Poi è arrivata Spank, la nutria albina che viveva assieme ad alcuni cani. C’è anche spazio per storie non a lieto fine, come quella di Kiwi, adottata e poi rimasta vittima di un tragico incidente.

brambilla nutria - 1
Michela Vittoria Brambilla con Maraya “una nutria dolcissima” [Fonte]
Il fatto che le nutrie siano animali selvatici non significa che non si adattino a vivere in cattività, però è curioso che per certi animalisti sia perfettamente accettabile che i castorini vivano assieme all’uomo mentre ritengono intollerabili le condizioni di vita degli animali da circo, che a differenza delle nutrie non sono stati “prelevati” dal loro ambiente ma sono nati in cattività. C’è poi da dire che per la legge è vietato prelevare gli animali selvatici (e la nutria lo è) dal loro ambiente. Insomma anche se a fin di bene non è legale andare sull’argine del fiume più vicino e catturare una nutria per “salvarla”. Gli episodi di “adozione” di esemplari di Myocastor coypus generalmente riguardano casi di animali feriti o in difficoltà che sono stati soccorsi dagli umani e che poi – come spesso accade per la fauna selvatica – non potevano essere più rimessi in libertà una volta guariti. Si tratta in ogni caso di episodi isolati, così come i ricettari di chi afferma che la “nutria in umido” è buonissima, meglio del pollo. Il caso più famoso è stato quello dell’ex assessore della Provincia di Treviso Mirco Lorenzon. L’ex assessore però nel frattempo è stato denunciato da una donna che lo accusa di averla picchiata e della ricetta su come cucinare le nutrie non si è più saputo nulla.

chiara appendino torino nutrie - 1

Le nutrie invece continuano a fare capolino sui quotidiani locali. A Forlì un lettore denuncia casi di avvelenamento all’interno di un parco cittadino. A Biella la Provincia ha annunciato ieri l’inizio di un corso (previsto per il 5 maggio) rivolto agli “operatori” che si occuperanno del piano di contenimento della nutria nel territorio biellese. Ad ottobre dell’anno scorso un piano analogo, varato dalla Città Metropolitana di Torino, aveva messo in difficoltà la sindaca Chiara Appendino che era stata travolta dalle polemiche degli animalisti. A fine marzo gli animalisti hanno protestato in Friuli contro il piano varato dalla giunta regionale mentre a Verona le nutrie avrebbero addirittura fatto crollare un tratto di otto metri della pista ciclabile che corre lungo l’argine. A Lecco infine l’avvistamento di alcune nutrie lungo una pista ciclopedonale ha fatto scattare subito “l’allarme”. Ci vorrà ancora del tempo prima che le nutrie possano tornare a vivere la loro esistenza placida e pacifica.

Foto copertina via Pixabay

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