La coesione sociale sarà alla base del programma di Mario Draghi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-08

Bisogna evitare “danni per famiglie e lavoratori”

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La coesione sociale sarà la pietra miliare del programma di governo del premier incaricato Mario Draghi. E questo piace molto alle parti sociali, che lui stesso aveva pubblicamente detto di voler incontrare nel breve discorso pronunciato al termine del primo colloquio con il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ora sembra una convinzione ancora più forte, attorno al quale ruoterà tutto il programma di governo. Non sussidi a pioggia, ma incentivi (soprattutto per i giovani), per dare la possibilità a chi ha risentito maggiormente della crisi di tirarsi sù. Affermazioni che piacciono molto ai sindacati, che tramite la segretaria generale della Cisl Anna Maria Furlan hanno chiesto nuovamente di essere ricevuti da Mario Draghi. Comunque, ancora non si conosce quale sarà il perimetro del programma del premier incaricato, ma questo è un fatto certo. Come certo è che non si farà indirizzare dai malumori di qualche leader politico. A proposito di coesione sociale Claudio Tito scrive su Repubblica:

Secondo l’ex governatore in una stagione di estrema difficoltà come questa i “policy marker” hanno in primo luogo il dovere di mettere al riparo il tessuto della società, riannodarlo per scongiurare strappi irreversibili. I nodi si stringono intorno a cittadini, lavoratori, disoccupati, giovani e aziende. Il Covid infatti impone misure immediate (…). È noto che la crisi economica dell’ultimo anno sta incidendo sulla carne viva dei lavoratori. Non è un caso che già in occasione dell’incarico ricevuto da Mattarella, Draghi ha ricordato che a fine marzo scadrà il provvedimento che blocca i licenziamenti e prevede la Cassa Integrazione. Il suo obiettivo, come è stato sottolineato nel documento presentato da lui stesso all’organizzazione internazionale G30, è evitare «danni per famiglie e lavoratori». Per questo non vuole nemmeno sentire parlare di «sussidi» a pioggia. «Gli incentivi – è uno dei suoi capisaldi – devono creare nuovi lavori, non salvare quelli vecchi». Così come il sostegno pubblico alle aziende non può che essere mantenuto e rafforzato durante una stagione di stagnazione prolungata, ma non per quelle destinate

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