“Il test per entrare in Sardegna è incostituzionale”: e il governo pensa al ricorso

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-13

Il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia intervenendo alla Festa dell’Unità a Modena ha annunciato di aver aperto “una istruttoria” sulla legittimità delle recenti ordinanze del Piemonte e della Sardegna sulla scuola e sul cosiddetto “passaporto sanitario”

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Il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia intervenendo alla Festa dell’Unità a Modena ha annunciato di aver aperto “una istruttoria” sulla legittimità delle recenti ordinanze del Piemonte e della Sardegna sulla scuola e sul cosiddetto “passaporto sanitario”: «Non esiste in nessun Paese un passaporto sanitario, non tra un Paese e un altro, figuriamoci tra una regione e l’altra. O siamo persone serie o significa usare le istituzioni per fare propaganda, ed è inammissibile. Non esiste nessun passaporto — ha insistito Boccia — è incostituzionale dire che uno si può muovere solo se è sano, oltre al fatto che non serve a niente se è per il Covid».  Il governo è pronto a impugnarle e ha già dato mandato all’avvocatura dello Stato di valutare se esistono gli estremi per azzerarne da subito gli effetti con il ricorso al Tar. Alessandra Ziniti su Repubblica spiega:

Un’ordinanza, oltretutto, poco chiara nella sua formulazione ( dove l’obbligo a presentarsi con un certificato di tampone negativo diventa alla fine un invito) e anche difficilmente applicabile visto che per chi arriva ( a cominciare dai sardi che rientrano per votare) è quasi impossibile trovare un laboratorio che in 48 ore esegua il tampone e consegni l’esito. E per chi volesse farlo appena sbarcato in Sardegna le possibilità sono ancora più esegue: una sola struttura in tutta la Regione abilitata a fare i tamponi (a Olbia) e solo 13 laboratori per i sierologici. Un primo risultato l’ordinanza di Solinas però l’ha già ottenuto: disdette da parte dei turisti di fine stagione scoraggiati dalle complicazioni.

sardegna salinas coronavirus

Anche l’ordinanza del governatore del Piemonte Cirio sulla scuola è a rischio: “Sulla scuola – ha detto Boccia mi sarei aspettato un contributo dalla destra, quello che non abbiamo avuto prima. Quello che non è ammissibile è che in queste ore alcune regioni, penso a Piemonte e Sardegna, approvino delle ordinanze per proprio conto, dopo aver chiuso all’unanimita con tutte le altre regioni accordi che ahanno messo in sicurezza” una serie di servizi tra cui scuola o trasporti. Boccia ha quindi annunciato da parte del suo dicastero una verifica della legittimità delle ordinanze: “quando le istruttorie verranno completate ci pronunceremo. Tuttavia lasciatemi chiedere: se abbiamo approvato all’unanimità le regole sulla sicurezza – e mi riferisco al Piemonte – che senso ha intervenire sull ‘organizzazione scolastica, dove probabilmente non ha competenza, che è dei dirigenti scolastici? Non anticipo giudizi, attendo l’istruttoria, ma perché creare scompiglio nella scuola?”

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