Il problema del riscatto per Silvia Romano

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-05-12

Il lungo lockdown, l’ottima cucina di mia moglie e il mio essere una buona forchetta hanno avuto, come effetto sul mio fisico, di renderlo una ottima approssimazione di una sfera. Da qualche giorno, al fine di contrastare questo ormai ineluttibile destino, ho deciso di lanciarmi in passeggiate. Ieri mattina, i un improvviso acquazzone mi ha …

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Il lungo lockdown, l’ottima cucina di mia moglie e il mio essere una buona forchetta hanno avuto, come effetto sul mio fisico, di renderlo una ottima approssimazione di una sfera. Da qualche giorno, al fine di contrastare questo ormai ineluttibile destino, ho deciso di lanciarmi in passeggiate. Ieri mattina, i un improvviso acquazzone mi ha preso a mezza strada. Mi ha costretto non solo a camminare veloce (ohibò) ma perfino a correre! (non lo facevo da tre-quattro anni!). Sono arrivato zuppo d’acqua a casa , con un terrificante effetto miss maglietta bagnata che metteva in (terrificante) evidenza la mia epa. In compenso, queste camminate hanno l’effetto non solo di farmi sentire apposto con la coscienza ma anche di essere un ottimo viatico al pensiero. Io credo che non si possa concepire un pensiero originale se non camminnado, lasciando che gli stimoli esterni spingano le convinzioni ad uscire dal comodo guscio che abbiamo costruito per loro.

silvia romano riscatto 4 milioni
Ovviamente ieri mattina uno non poteva non pensare alla liberazione di Silvia Romano e al (probabile) riscatto pagato. L’eventuale decisione di pagare un riscatto, contraddice drammatiche decisioni fatte in situazioni analoghe. Non sempre è stato deciso di non cedere alla richieste di bande criminali, E questi movimenti islamici sono movimenti criminali che hanno sgozzato e torturato tantissime persone per la sola colpa di non essere sunniti. Con i 4 milioni di dollari (così si mormora essere la cifra pagata dallo Stato Italiano) avuti dalle nostre tasse, è molto probabile che ci saranno nuovi attentati, nuovi rapimenti e nuove decapitazioni. Alcuni commentatori hanno detto che salvare una singola vita umana giustifica tutto. Peccato che il nostro Stato nasca dalla Resistenza, ossia da giovani coraggiosi che hanno sacrificato le proprie vita per non cedere al male. Per Danzica è valso decisamente la pena di morire se questo ha significato fermare la terrificante ideologia nazista. Quarantadue anni fa lo Stato ha deciso di non pagare il riscatto alle Brigate Rosse per la liberazione di Moro condannandolo a morte. Ma allora si pensava che cedere su Moro non solo avrebbe fatto dilagare l’ ideologia terrorista ma anche avrebbe offeso le tante vittime innocenti della furia criminale dei terroristi. E lo Stato non ha scelto la strada della fermezza solo nei confronti dei terroristi. Quante vittime dell’anonima sequestri sono stati orrendamente mutilati o fatti mangiare dai maiali per la decisione dello stato di congelare i beni dei parenti dei sequestrati? E che dire dell’introduzione del 41 bis come risposta alle rivolte nelle carceri e alle barbare uccisioni di Falcone e Borsellino? Insomma, io penso che non si attenti all’unità della nazione, resa necessaria dal contagio in corso, se si discute delle improvvise scarcerazioni di mafiosi (mentre elicotteri e droni hanno inseguito inermi ed onesti cittadini che avevano l’unica colpa di fare una camminata in aperta campagna da soli) o del pagamento di 4 milioni di dollari a pericolosi terroristi islamici o delle privazioni di libertà, costituzionalmente riconosciute, a colpi di DPCM senza il vaglio del Parlamento. Insomma con il 25 Aprile il popolo Italiano, con tanto sangue versato, si è conquistato la libertà di parola. E la libertà di parola significa anche la libertà di poter esprimere pensieri non sempre graditi al potere.

silvia romano aisha conversione islam 1

Ma la vicenda della liberazione di Silvia Romano ha fatto vedere anche la debolezza e la crisi che stanno vivendo i partiti dell’opposizione e la Chiesa. E’ incredibile che i partiti dell’opposizione abbiano concentrato tutta la polemica sulla conversione all’Islam della poveretta. C’erano invece ben altre cose da contestare e non solo sulla vicenda Silvia Romano. Le opposizioni, ad esempio, a mio parere, non hanno enfatizzato a sufficienza la vicenda della multa al barista che aveva portato dei caffè ai poliziotti che sorvegliavano la fila di persone che impegnavano i loro oggetti preziosi al Monte dei Pegni. Non tanto e non solo per l’assurda multa, quanto per l’evidenza di una massa di persone impoverite e disperate.

silvia romano incinta come stanno le cose fake news

Per la Chiesa sono rimasto sorpreso dal diluvio di retorica buonista. Io sono un professore abituato ad avere a che fare con ragazzi dell’età di Silvia. Non occorre essere psicologi per capire la grande fragilità di quella ragazza. E’ stato criminale mandarla in una avventura come questa. Mi ricorda questa vicenda un episodio della mia gioventù. Allora iniziava l’emergenza droga. Alcuni preti, in maniera incosciente, incitavano tanti bravi ragazzi/ragazze (dotati solo di buon cuore e non di adeguata esperienza/preparazione) a stare vicino ai loro coetanei che erano nelle morse della droga. Purtroppo, la conseguenza di questi consigli avventati, fu che alcuni di questi angeli/crocerossine, proprio per la loro generosità, finirono pure loro a sperimentare l’inferno della droga. Silvia può essere vista come una brava ragazza piena di ideali, ma non come un esempio da seguire. Tra l’altro è curioso che proprio questo sia stato sottinteso dagli editoriali di Avvenire su questo argomento. Pur evitando la facile battuta che il quotidiano della CEI sembra esorti i nostri giovani a smettere di essere cristiani e a convertirsi all’Islam, uno si domanda come è possibile che la Chiesa non si renda conto che sta tragicamente fallendo l’occasione data da questa emergenza. Eppure, storicamente, la Chiesa aveva sempre dato il meglio di sé durante guerre, pesti nere, terremoti, carestie ed piaghe varie … Molti fedeli adesso l’hanno sentita troppo distante e perciò sostanzialmente inutile. Avevano bisogno di essere rincuorati, rassicurati, quasi coccolati ma la Chiesa è sembrata sorda alle loro necessità spirituali. Adesso che le Chiese riaprono, perché mai questi fedeli, dovrebbero tornare a frequentarla, come facevano prima, se la Chiesa è mancata nel momento del bisogno? E’ una grande contraddizione: si percepisce nell’aria un forte desiderio di spiritualità ma la Chesa ufficiale non sembra essere più in grado di soddisfarlo. Temo che la Chiesa sia caduta nella trappola della prima tentazione del demonio a Gesù Cristo. L’azione della Chiesa non può limitarsi a dare il pane agli affamati, deve anche trasmettere la Parola di Dio. Altrimenti la Chiesa si trasforma in una grande ONG ma, non seguendo più la sua missione divina, perderà progressivamente tutti i suoi fedeli perché non di solo pane vive l’uomo.

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