Il governo Conte è ostaggio di Renzi?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-04

Il senatore semplice di Scandicci scrive una lettera al Corriere della Sera per spiegare le sue ricette economiche. Dal momento che è evidente a tutti che per parlare con Conte o Gualtieri non serve scrivere al Corsera a che gioco sta giocando l’ex Presidente del Consiglio?

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Uno spettro si aggira per il governo Conte. E purtroppo non è lo spettro del Comunismo ma quello del senatore semplice di Scandicci Matteo Renzi. Il fondatore di Italia Viva ha scritto oggi una lettera al Corriere della Sera per spiegare cosa farebbe lui se fosse Presidente del Consiglio. O se fosse al governo. La cosa divertente è che tecnicamente Renzi è al governo, visto che il suo partito esprime due ministri e uno sottosegretario.

Ma quand’è che Renzi finirà di rosicare per il referendum del 2016?

Tra le altre cose Renzi continua a prendersela con Enrico Letta ricordando che fu lui ad aumentare l’IVA nel 2013. Ma dimenticandosi che anche lui, quando era Premier ha sfruttato il meccanismo delle clausole di salvaguardia dell’IVA per finanziare ad esempio gli 80 euro. E anche lui dava la colpa ai governi precedenti quando diceva «purtroppo ci troviamo a fronteggiare questo meccanismo atroce delle clausole di salvaguardia perché i governi Letta e Monti hanno disseminato di trappole le vecchie finanziarie». Curiosamente invece Renzi finge di dimenticare che quando ha preso in mano il PD il partito aveva preso il 33% alle Politiche. Quando lo ha lasciato aveva il 18%.

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Ma non sono questi i veri problemi. Come non ha mancato di notare Letta il punto è che Renzi ha già iniziato a giocare la sua partita. Una partita esattamente speculare a quella giocata da Salvini durante i 14 mesi di governo con il M5S. Il semplice senatore di Scandicci ha bisogno di capitalizzare la permanenza di Italia Viva al governo per guadagnare voti. E l’unico modo per farlo è quello di fare opposizione al suo stesso governo, proprio come ha fatto Salvini. Ed infatti nella lettera al Corriere Renzi ribadisce che «Italia Viva propone soluzioni serie, non pasticci o giochi delle tre carte».

Renzi e la vietnamizzazione del governo Conte 2

Non sfuggirà certo che il luogo deputato per avanzare queste proposte non è certo pagina 2 del Corriere della Sera ma il Consiglio dei Ministri o tuttalpiù uno dei vertici di maggioranza cui sicuramente Renzi o altri esponenti del suo partito parteciperanno. Letta oggi ospite a L’Aria che Tira oggi ha ironizzato sull’ultima trovata di Renzi «Quest’anno non si vota, Renzi me l’ha giurato».  Su Twitter però ha invitato gli altri due azionisti del governo Conte e Zingaretti a «richiamare a correttezza e gioco di squadra i leader della coalizione che ci governa». Il punto non è la rilettura della storia da parte di Renzi.

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Il punto è che Renzi dopo aver favorito la nascita del governo giallorosso ha già iniziato a picconarlo da dentro. E se l’alleanza con il M5S è servita a prendere il tempo necessario per lanciare il suo partito non c’è dubbio sulle finalità delle continue stoccate del senatore di Rignano all’esecutivo. Ed infatti prontamente il Presidente del Consiglio Conte ha risposto a Renzi: «Tutti devono partecipare con massima impegno e determinazione all’azione del governo. Non abbiamo bisogno di fenomeni. Poi se uno vuole andare in tv vada pure, ma si sieda al tavolo. Quando ci si siede vale la forza delle argomentazioni, delle proposte che vengono portate». Per conto di Italia Viva la replica è stata affidata al coordinatore Ettore Rosato: «Nessuno di noi fa il fenomeno, caro presidente Conte. Siamo persone semplici. E come spiegato oggi da Renzi sappiamo far di conto, tutto qui. Con noi il taglio al cuneo fiscale è stato di 22 miliardi. E non abbiamo aumentato l’Iva. Se serve siamo a disposizione per dare una mano. E al tavolo ci siamo seduti con Bellanova e Marattin. Quelli che facevano i fenomeni li conosce bene presidente Conte: sono quelli con cui lei ha governato lo scorso anno, non siamo noi». Ed infatti nella sua lettera Renzi propone di tagliare la spesa per beni e servizi (senza però indicare quali) e di usare lo spread e gli interessi più bassi sul debito per “rimodulare il debito”. Vale a dire farne altro (ma a tassi più vantaggiosi) per tagliare le tasse.

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Renzi oggi è come Salvini dopo le europee quando l’ex ministro dell’Interno continuava a dare i numeri sulla Flat Tax pur essendo al governo. Abbiamo visto come sono andate a finire le cose cone le sceneggiate di agosto. Se Renzi spera di replicare il successo in termini di consensi di Salvini grazie a questa tattica di guerriglia non possiamo che fargli tutti gli auguri del caso. Ma non è affatto detto che gli interessi di Renzi o di Italia Viva coincidano con quelli del Paese. Ed è questo il vero problema oggi.

 

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