Politica

Il Divo Giorgetti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-23

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è sempre al centro di retroscena, complotti e polemiche come longa manus dei poteri forti. Un po’ come il mitico Andreotti

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Giancarlo Giorgetti da qualche tempo è sulla bocca di tutti: in qualsiasi incidente parlamentare come quello dell’emendamento sul peculato si staglia prima o poi la sua ombra, accusata di aver orchestrato tutto, così come quando sono le manine dei tecnici ad operare (secondo il M5S): dietro c’è lui che giustifica o copre o spiega tutto. Insomma, in questi primi mesi convulsi di legislatura la figura del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio comincia a somigliare a quella di un nuovo Andreotti, l’uomo che nella Prima Repubblica era sempre accusato di stare dietro a ogni complotto e scandalo. E a lui il paragone piace:

Una cosa sola, gli preme dire: «Ma con tutto quello che ho da fare, vi pare che mi metto qui a fare la crisi di governo?». Prova anche a buttarla sui giornalisti infingardi. Se però gli dici che anche stavolta ad accusarlo sono stati quelli del M5S, allarga le braccia. «Io non c’entro niente. È stato un inciampo parlamentare». E ancora, ironico: «Io sono come Andreotti…». Della serie: dite pure quello che vi pare, ché anzi mi fortificate. Certo il Divo Giulio non sarà nel Pantheon grillino, ma per un leghista che redige il verbale del Consiglio dei ministri, l’idea di seguirne le tracce e diventare premier per sette volte, non gli dispiace certo.

Epperò la questione Giorgetti è seria. Nel giorno in cui l’Anticorruzione è votata alla Camera, e così la maggioranza ha dimostrato di essere solida anzichenò, l’uomo s’è arrabbiato di brutto. E con lui, Salvini. Devono essere volate parole pesanti nella notte. Così ieri è stata plateale la retromarcia pubblica dei grillini.

Francesco Grignetti sulla Stampa tratteggia il ritratto del nuovo Divo (Andreotti, tra i suoi tanti soprannomi e oltre a quello di Belzebù, aveva anche quello di Divo Giulio) e spiega che i grillini dopo averlo accusato sul peculato per un paio di giorni off the record hanno dovuto fare dietrofront:

Stando a Di Maio, insomma, le voci contro Giorgetti c’erano eccome. Ma le smentite sono arrivate e Salvini certifica che la nottata è passata: «Per me, le parole di Di Maio chiudono il caso». Per ora

Una dimostrazione della potenza del Divo Giancarlo?

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