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L’ideona di Zingaretti: vantarsi dell’arrivo di Beatrice Lorenzin
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-09-20
Il partito presenta il “nuovo acquisto” sulla sua pagina facebook, Zingaretti lo fa su Twitter. E la mossa si rivela una catastrofe social di discrete proporzioni
Il Partito Democratico ha deciso di movimentarsi la vita sui social network presentando la consegna della tessera a Beatrice Lorenzin, che dopo la militanza nei partiti di Berlusconi e un periodo di vagabondaggio con scarsi successi alle urne ha deciso di entrare nel PD.
L’ideona di Zingaretti: vantarsi dell’arrivo di Beatrice Lorenzin
Qualche tempo fa, dopo l’annuncio dell’addio di Renzi, Zingaretti aveva parlato di una campagna di tesseramento per il rilancio del partito. Evidentemente l‘accoglienza festosa nei confronti di Lorenzin dovrebbe far parte della strategia. Altrettanto evidentemente non sembra che la cosa abbia suscitato scene di giubilo nelle piazze virtuali. “Oggi il segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti ha consegnato la tessera del PD a Beatrice Lorenzin. Tutti potranno iscriversi al PD dal 23 settembre online e dal 3 al 6 ottobre in giro per il Paese. Portiamo insieme l’Italia nel futuro”, scrive il partito nella presentazione su Facebook”, scrive il partito su Facebook.
Ma nei commenti l’entusiasmo sembra assente, c’è più un’aria tra lo sfottò e la rassegnazione: “Certo un bellissimo acquisto, sarà contenta la Cirinna’ e sono sicuro che faranno battaglie insieme. Però io ho seri dubbi”, dice Celestino; “Come scrissi ai tempi di Renzi… O me o la Lorenzin. Mi spiace, non credo opterò per il tesseramento. Dal fertility day alle posizioni assunte nei confronti della 194, le idee della Lorenzin sono fin troppo lontane dal PD che vorrei”, sostiene Marta.
“Per favore, come volontario posso darvi una mano nella comunicazione? Ad esempio: questa notizia era proprio il caso di farla passare come un grosso acquisto? Ma la base del nostro elettorato quando ci decideremo ad ascoltarla?”, aggiunge Joseph mentre Alessandro immagina scenari futuri abbastanza allettanti: “Ce la vedo molto col cappello da cuoca a fare il ragù alla Festa dell’Unità. Con parmigiano, grazie!”.
Lo sfottò scorre prepotente anche su Facebook. D’altro canto per la Lorenzin non si tratta di un’esperienza nuova. Panorama ha contato otto cambi di casacca per l’ex ministra della Salute, un numero certo esagerato visto che in molti casi la Lorenzin ha solo deciso di seguire un leader come Berlusconi o Alfano:
Forza Italia, Movimento Giovani Lazio
1997 – consigliera comunale Roma, XIII municipio, Forza Italia
2008 – Popolo della Libertà – eletta Onorevole
2013 – Nuovo Centrodestra, con Alfano
2014 – candidata Europee Nuovo Centrodestra – Unione di Centro
2017 – Alternativa Popolare
2017 – Civica Popolare, in appoggio al Pd Renzi
2019 – Partito Democratico
Ma se ci pensate è proprio questo il dramma. Il PD si rende conto della figuraccia e poco dopo cerca di rimediare.
Ma ormai la frittata è fatta. E anche il successivo intervento finisce sommerso di critiche:
L’adesione di Beatrice Lorenzin al PD sta sollevando critiche e perplessità. C’è quindi un aspetto da considerare, molti militanti ed elettori stanno dicendo cosa vuol dire appartenere alla comunità democratica, stanno quasi stilando dei requisiti in base ai quali stabilire chi può o non può farne parte. Noi vogliamo costruire un partito aperto, plurale, basato sul riformismo, sui valori della sinistra, sul laicismo e sul pensiero del cattolicesimo democratico. Noi vogliamo che il PD sia un luogo di incontro di pensieri diversi, in cui l’identità non venga persa ma rafforzata dal confronto reciproco.
Solo recependo sensibilità diverse, possiamo infatti rispondere in maniera non superficiale ed adeguata alle istanze del nostro tempo.
Noi ringraziamo Beatrice Lorenzin per aver aderito al Pd, che considera un partito in grado di dare risposte concrete al Paese. Ma noi diciamo grazie anche a chi ci critica, diciamo grazie anche a chi è scettico e, soprattutto, vi diciamo di venire nelle piazze italiane dal 3 al 6 ottobre. Incontriamoci, confrontiamoci e parliamo perché il PD va costruito tutti insieme
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