Politica
I grillini pagano i giornalisti 1,6 milioni di euro
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-12-28
I costi dei professionisti assunti negli staff dei ministeri sono davvero interessanti…
Il Giornale oggi torna sulla polemica delle spese dei grillini nei ministeri e, dopo aver parlato ieri dello staff di collaboratori che costa cinque milioni l’anno, oggi con Domenico Di Sanzo si dilettano nei conti riguardo i tanti giornalisti assunti e il loro costo totale. Che si aggira intorno agli 1,6 milioni di euro.
Nel calcolo sono compresi soltanto i portavoce e gli addetti stampa con regolare tesserino professionale. Escluso l’esercito di comunicatori e social media manager. Si va dai 35mila euro annui che si porta a casa Lucilla Vazza alle dipendenze del Ministro della Salute Giulia Grillo ai 169mi1a euro del «paperone» Rocco Casalino, portavoce del premier Giuseppe Conte. Gli altri stanno nel mezzo, tutti intorno ai 100mila euro all’anno.
Tra questi ci sono i quattro giornalisti al servizio di Di Maio: Sara Mangeri a Palazzo Chigi (100mila euro), Cristina Belotti al Ministero dello Sviluppo Economico (130mila euro), Giorgio Chiesa, anche lui al Mise (100mila euro) e Luigi Falco al Ministero del Lavoro (100mila euro). La squadra di Conte è completata dalla vice di Casalino Maria Chiara Ricciuti a 130mi1a euro e da Laura Ferrarelli e Massimo Prestia, entrambi con 68mila euro all’anno. Non solo a Di Maio e Conte serve più di un giornalista.
A fare il bis c’è Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, che ha assunto i professionisti Andrea Cottone e Massimo Filipponi, rispettivamente con un trattamento economico di 120mi1a euro annui e 25mila euro annui. Anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa si è dotato, negli uffici di diretta collaborazione, di due giornalisti. Si tratta di Stefania Divertito che guadagna 100mila euro all’anno con il ruolo di Capo Ufficio Stampa e di Gabriele Salari, portavoce del ministro con uno stipendio di 63mila euro all’anno.
Molti dei giornalisti professionisti approdati nei ministeri provengono da altri incarichi nel M5s. Forse i più noti sono Augusto Rubei (90mila euro), portavoce del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta e già stratega comunicativo della campagna elettorale di Virginia Raggi nel 2016, e Cristina Belotti, che prima di arrivare al Mise, era il responsabile comunicazione del gruppo pentastellato al Parlamento Europeo.