Politica

I grillini che non pagano i 300 euro a Rousseau

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-28

Il Giornale scrive che parecchi parlamentari stanno contestando la gestione di Rousseau, temono il rischio schedatura già denunciato da questo quotidiano, protestano per i malfunzionamenti ed esigono chiarimenti sulla gestione dei propri dati personali

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Quattro grillini su cinque non pagano i 300 euro per Rousseau. Il Giornale ne parla oggi in un articolo a firma di Giuseppe Marino:

È sufficiente un’occhiata ai resoconti da poco pubblicati dalla piattaforma, dopo innumerevoli e pressanti richieste da parte dei parlamentari M5s, per scoprire che nei primi due mesi dell’anno meno di uno su cinque (61 su un totale di oltre 330) hanno versato regolarmente i 300 euro al mese. Non hanno più pagato anche molti big: nell’elenco manca perfino Luigi Di Maio, oltre a esponenti del governo come Giulia Grillo, Danilo Toninelli, Laura Castelli e la vicepresidente del Senato Paola Taverna. Per il capo politico e vicepremier si tratta di una grana visto che non è in grado di ottenere «fedeltà» dai suoi eletti.

grillini rousseau

Il Giornale scrive che parecchi parlamentari stanno contestando la gestione di Rousseau, temono il rischio schedatura già denunciato da questo quotidiano, protestano per i malfunzionamenti ed esigono chiarimenti sulla gestione dei propri dati personali. E alcuni hanno avviato approfondimenti legali per capire come bloccare il pagamento.

I «fondatori» l’avevano previsto e, incredibilmente, hanno inserito nelle regole del M5s l’obbligo di servirsi di Rousseau, in barba al conflitto di interessi di Davide Casaleggio, che è al contempo presidente e tesoriere dell’associazione Rousseau e socio fondatore del M5S. La via d’uscita è sospendere i pagamenti, in attesa di chiarimenti.

Forse non è un caso che i resoconti sui 300 euro si fermino a febbraio. «Confesso che da tre mesi non sto versando i 300 euro – ammette coraggiosamente, vista la facilità con cui si finisce sulla lista nera, la deputata pentastellata Veronica Giannone – ho chiesto tante volte invano spiegazioni sui problemi della piattaforma. Se poi è vero che ci sono fascicoli su di noi, è una cosa che mi fa incazzare».

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