Così il “governo italiano” manda Casaleggio all’ONU a parlare di democrazia digitale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-28

Da nessuna parte si dice quale ministero sia l’organizzatore dell’evento, ma pare logico pensare che si tratti del ministero degli Esteri guidato proprio da Luigi Di Maio, che in effetti Casaleggio nel resto dell’intervista difende come capo del M5S. 

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Il diavolo si nasconde sempre nei dettagli. E così, come Zio Paperone faceva firmare contratti meravigliosi a Paperino nascondendo nelle righe piccole la fregatura, l’intervista pubblicata oggi da Davide Casaleggio a Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera è intitolata “Parlerò all’ONU per Rousseau. Di Maio? L’ha confermato la base”; ma nel sommario si legge che questo è un “evento promosso dal governo” italiano.

Così Di Maio fa parlare Casaleggio all’ONU di democrazia digitale

E per essere più precisi, prima Casaleggio fa sapere che interverrà “nel corso di un evento dal titolo “Digital Citizenship: Crucial Steps Towards a Universal and Sustainable Society” nel corso del quale parleranno rappresentanti istituzionali di vari Stati oltre che, come nel mio caso, professionisti e rappresentanti della società civile provenienti da ogni parte del mondo che si occupano di nuove tecnologie e innovazione». Poi dice che «l’Associazione Rousseau è da sempre in prima linea per difendere i diritti che possono essere esercitati attraverso Internet e per questo motivo ha sostenuto questa iniziativa presso l’Onu propedeutica alla presentazione di una risoluzione a difesa dei diritti di cittadinanza digitale».

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E poi, ma soltanto dopo molte chiacchiere, arriva il domandone:

Il governo italiano ha un ruolo in questa iniziativa?
«L’evento è stato organizzato e promosso dal governo italiano, attraverso la Rappresentanza Permanente italiana alle Nazioni Unite. Finalmente l’Italia guarda al futuro. Naturalmente non viaggerò con la delegazione del governo e le mie spese le gestirò in autonomia. Per altro sono già negli Stati Uniti da ieri per lavoro».

Da nessuna parte si dice quale ministero sia l’organizzatore dell’evento, ma pare logico pensare che si tratti del ministero degli Esteri guidato proprio da Luigi Di Maio, che in effetti Casaleggio nel resto dell’intervista difende come capo del M5S.

Il governo italiano e il conflitto d’interessi su Casaleggio

In ogni caso già così la cosa suscita una discreta dose di sconcerto (completamente giustificata).

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Ma il problema, che fa notare David Carretta, è piuttosto che spesso Casaleggio va a parlare in qualche sede istituzionale perché lo porta il MoVimento 5 Stelle:

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E questo non è per niente strano. Perché, al di fuori dell’Italia, del Corriere della Sera e del MoVimento 5 Stelle l’immagine di Casaleggio è perfettamente delineato. Ad esempio il co-presidente dei Verdi europei, l’eurodeputato Philippe Lamberts, interrogato sulle aspettative per l’incontro di ieri con il M5S, ha puntato il dito proprio sul figlio di Gianroberto: “Incontreremo i cinque stelle e ascolteremo quello che hanno da dire. Le nostre preoccupazioni sul M5s sono note. Nonostante votino come noi su moltissimi temi, abbiamo a che fare con un’organizzazione che non è un partito, ma un’azienda nelle mani di una sola persona” e questo “non è in linea con i criteri democratici“. “Abbiamo visto che il signor Casaleggio, il vero capo del partito – ha sottolineato Lamberts – si sente perfettamente a suo agio quando incontra Steve Bannon, che non è esattamente uno dei pensatori chiave dell’ideologia ‘verde’. Siamo molto sospettosi sull’organizzazione, anche se cooperiamo molto bene con le persone” nel Parlamento Ue.

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