Fatti
L’eurodeputata M5S nei guai per «molestie psicologiche»
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-10-03
Giulia Moi accusata da due suoi assistenti: li ha utilizzati per gestire un trasloco privato, si è rivolta a loro in modo irriguardoso, ha chiesto soldi per anticipare bollette e fatture. La sua difesa
Giulia Moi, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle, è stata sanzionata dal Parlamento europeo per molestie psicologiche ai danni di due assistenti del suo ufficio a Strasburgo. La sanzione consiste nella cancellazione dell’indennità per 14 giorni lavorativi, circa 4000 euro. Lei ha annunciato che farà ricorso.
L’eurodeputata M5S nei guai per «molestie psicologiche»
Sul tavolo delle accuse c’è una specie di mobbing utilizzato dalla Moi nei confronti di due suoi collaboratori: ad esempio li ha utilizzati per gestire il suo trasloco privato, si è rivolta a loro in più occasioni con epiteti irriguardosi e ha chiesto loro soldi per anticipare spese per bollette e affitti. Sono stati poi trovati messaggi intimidatori, mandati anche a raffica con linguaggio volgare, e minacce. Infine l’obbligo a rendicontare minuto per minuto la loro attività lavorativa, comportamento giudicato eccessivo, intimidatorio e causa di stress.
La Moi era già ai ferri corti con il MoVimento 5 Stelle: ne era stato annunciato l’addio per non aver firmato la liberatoria sui dati personali chiesta dal M5S per controllare i rimborsi all’epoca della caccia al reprobo scatenata dopo lo scoop delle Iene in piena campagna elettorale. Nel 2017 il GIP del tribunale di Cagliari aveva disposto il suo rinvio a giudizio per alcune frasi che la parlamentare avrebbe rivolto – usando il web – ad alcuni responsabili della società Ifold, Istituto di formazione e lavoro per le donne finito poi al centro di un’inchiesta della Procura – dopo una querela della stessa Moi – su cui però arrivò una richiesta di archiviazione. Le frasi, in nome della trasparenza tipica del grillino medio, erano anonime ma le indagini hanno appurato che l’autrice fosse proprio lei.
Il retroscena dietro la denuncia per molestie
Alberto D’Argenio su Repubblica racconta che ieri a Strasburgo sono filtrati alcuni particolari riguardo la vicenda, come il fatto che i due assistenti provengano dall’M5S romano con il quale da tempo Moi è in rotta e che nell’aprile 2017 ha avviato le pratiche di licenziamento nei loro confronti. Successivamente, nel novembre dello scorso anno, i due hanno sporto denuncia per molestie e si vocifera di un audio (ovviamente non utilizzabile in sede difensiva) in cui ammettono che si trattava di una ripicca.