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Miracolo: Giorgia Meloni ammette di aver detto una cosa sbagliata sul MES

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-16

La leader di Fratelli d’Italia a Porta a Porta finalmente ammette la bufala su Gualtieri e il MES

Giorgia Meloni il 10 aprile scorso sui suoi canali social aveva scritto dopo l’Eurogruppo che il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva firmato l’attivazione del MES. Come abbiamo scritto in più occasioni, si tratta proprio di quella Giorgia Meloni che si era poi lamentata delle fake news di Giuseppe Conte su di lei.

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Ieri a Porta a Porta finalmente qualcuno le ha ricordato la circostanza: è stato in conduttore Bruno Vespa che le ha detto che Gualtieri non ha firmato niente. E finalmente Giorgia ha parzialmente ammesso: “Effettivamente ‘firmare’ è l’unica parola su cui effettivamente abbiamo detto una cosa inesatta”. La leader di Fratelli d’Italia tuttavia è una donna che fa della modestia una delle sue grandi virtù. Non si tratta soltanto di un’inesattezza ma di una sciocchezza sesquipedale. Perché l’attivazione del MES è una procedura che passa per diverse fasi, un memorandum of understanding sulle condizioni del prestito e poi un voto del parlamento nazionale per approvarlo, come in Grecia. Quindi Gualtieri, anche volendo, non avrebbe potuto firmare per alcuna attivazione del Meccanismo Economico Finanziaria anche perché da solo non ne aveva i poteri. Poi, magari con calma, tra qualche anno, la Meloni ammetterà anche che fu il Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi IV ad approvare il 3 agosto 2011 “il disegno di legge per la ratifica della decisione del Consiglio Europeo 2011/199/Ue, che modifica l’articolo 136 del Trattato sul funzionamento della Ue relativamente a un meccanismo di stabilità (Esm – European Stability Mechanism), nei Paesi in cui la moneta è l’euro. Obiettivo della Decisione è far sì che tutti gli Stati dell’Eurozona possano istituire, se necessario, un meccanismo che renderà possibile affrontare situazioni di rischio per la stabilità finanziaria dell’intera area dell’Euro”. Il Consiglio dei Ministri del 3 agosto 2011 fece seguito al Consiglio Europeo del 25 marzo 2011, in cui l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rappresentò l’Italia al tavolo in cui si definirono i contenuti del Mes. La Cancelliera tedesca era ovviamente Angela Merkel. Il Governo Berlusconi IV ebbe Bossi ministro per le Riforme, Meloni ministra per la Gioventù, Calderoli ministro per la Semplificazione, Nitto Palma ministro per la Giustizia dal 27 luglio 2011, La Russa ministro della Difesa, Tremonti ministro per l’Economia e Gelmini ministro per l’Università.

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Infine: la Meloni ci tiene a ricordare che già quando nel 2012 (durante il governo Monti, al quale la Meloni votò la fiducia) venne ratificata la prima versione del MES i deputati e i senatori che poi avrebbero fondato Fratelli d’Italia erano contrari. Andando a guardare l’esito del voto di ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità al Senato si scopre che la maggior parte dei senatori del PdL che poi avrebbero fondato FdI era assente mentre Achille Totaro, Alberto Balboni, Alessio Butti e Antonio Paravia votarono a favore. Al voto finale alla Camera invece Giorgia Meloni era assente così come altri deputati del futuro partito, Guido Crosetto votò contro mentre Riccardo De Corato (ora assessore in Lombardia), Fabio Rampelli, Marco Marsilio (attuale Presidente della Regione Abruzzo) e Giampiero Cannella votarono a favore.

Fonte Video: Il mulo seduto su Twitter

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