«Bloccare le vendite dei titoli bancari»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-21

Giorgetti propone lo stop allo short selling e alla vendita allo scoperto di titoli bancari. Ma la misura rischia di scatenare il panico vero…

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La situazione è disperata ma non seria. Carmelo Lopapa su Repubblica oggi racconta in un retroscena che ha del clamoroso che un membro autorevole del governo sta proponendo di bloccare la vendita allo scoperto dei titoli in Borsa. Si tratta di Giancarlo Giorgetti, mentre la vendita allo scoperto (o short selling) è un meccanismo finanziario che consente di mettere sul mercato beni (in questo caso azioni) che non si possiedono a un prezzo inferiore per lucrare sul ribasso.

Come se non bastasse, l’«economista» di Palazzo, il sottosegretario (leghista) alla Presidenza Giancarlo Giorgetti, si prende la briga di mettere in guardia i colleghi di governo sul fronte più rischioso. «C’è un solo modo per bloccare la speculazione e impedire l’innalzamento scriteriato dello spread che rischia di fare grossi casini. Ed è una misura già adottata da altri paesi – spiega ai ministri che gli chiedono conto di quanto anticipato in un convegno due ore prima – Adottiamo un provvedimento del governo per vietare le vendite allo scoperto dei titoli in borsa. Credetemi, è l’unica via d’uscita».

Sembra un escamotage tecnico. In realtà è l’arma finale che viene adottata da governi in grande difficoltà sul piano finanziario e sovraesposti agli assalti della speculazione. Un divieto di vendita in “chiaro” che ovviamente riguarderebbe titoli privati, non quelli di Stato (la cui vendita al contrario andrebbe incentivata). Quali? «Per esempio sui bancari» spiegherà ulteriormente il sottosegretario a tarda sera alla Camera. Quelli più fragili e a rischio, per essere chiari. Per avere un’idea della portata, basti pensare che la misura è stata fatta propria dall’ultimo governo Berlusconi già in agonia nel 2011, quando lo spread aveva sfondato (il 9 novembre) i 550 punti, e poi prorogata dalla Consob ai primi dell’anno successivo. Ecco, è con questa “arma finale” che adesso la Lega suggerisce al premier Conte di affrontare la battaglia dei mercati.

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La programmazione del governo prima e dopo il richiamo UE (Il Messaggero, 16 novembre 2018)

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C’è però un problema, anzi un problemone. Stefano Feltri sul Fatto ricorda che fermare le vendite allo scoperto può costituire una prova del fatto che la situazione stia peggiorando rapidamente e scatenare sui mercati l’effetto contrario:

  Peccato che, lo ha dimostrato uno studio dello European Systemic Risk Boardsugli anni 2008-2012, vietare la speculazione può addirittura peggiorare la volatilità: i mercati recepiscono il segnale che il governo è davvero preoccupato. E così cominciano a vendere non gli speculatori ma fondi e banche che hanno i titoli davvero in portafoglio.

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