Francesca Donato, la sovranista che ha scoperto il complotto immigrazionista dei bambini eroi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-03-22

Il sequestro di una scolaresca da parte di Ousseynou Sy, l’autista di autobus italiano di origine senegalese, ha mandato in tilt i patridioti. Da un lato si lamentano che non si ripeta abbastanza che Sy è di origine straniera dall’altra negano che tra gli eroi che hanno salvato i compagni ci siano due studenti di origine straniera

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Ci siamo già occupati del curioso caso di Francesca Donato, la sovranista euroscettica dal tweet facile che paragona i vaccini agli esperimenti dei nazisti nei campi di concentramento. Ieri la Donato ha scoperto la manipolazione messa in atto dalle forze filoimmigrazioniste e turbosorosiane per invertire il segno della narrazione sul dirottamento, il sequestro e la strage (ovvero l’aver messo in pericolo la vita di più persone) da parte di Ousseynou Sy, il cittadino italiano di origine senegalese alla guida del pullman dove si trovavano gli alunni della scuola media di San Donato Milanese.

Aiuto ci vogliono far credere che c’è un eroe musulmano!

I sovranisti non accettano il fatto che venga passato “sotto silenzio” il fatto che l’uomo che ha tentato di uccidere 51 persone, per la maggior parte ragazzini minorenni, sia “uno straniero”. Questo anche se ha la cittadinanza italiana da quattordici anni. Ma si sa, come dicono in questi casi “se un topo nasce in  una stalla non per questo diventa un cavallo” e quindi Sy in realtà non è mai stato davvero italiano. Si arriva al paradosso che il vero crimine di Ousseynou Sy è quello di aver in qualche modo demeritato la cittadinanza italiana, disonorandola, e non quello di aver sequestrato e tentato di dare alle fiamme una cinquantina di esseri umani.

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C’è però un’altra storia, quella dei ragazzini eroi che hanno salvato i loro compagni di classe. I loro nomi sono Rahmi (o Rami, o Ramy, i giornali non si sono messi d’accordo), Adam e Riccardo. Due sono di origine straniera (egiziana e marocchina) e l’altro è italiano. Assieme i tre ragazzi sono riusciti ad avvertire i genitori e i Carabinieri, nonostante avessero le mani legate dalle fascette di plastica, nonostante il sequestratore avesse intimato loro di consegnare tutti i telefonini. Uno di loro, Rahmi (che in alcuni resoconti viene chiamato Samir) ha fatto cadere il telefono sotto sedile, un altro – Riccardo o Ricky – l’ha raccolto e ha provato a chiamare una prima volta. Poi il cellulare è passato ad Adam che è riuscito a comporre il 112 e poi il numero dei genitori.

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Il primo ad essere intervistato è un ragazzino con la maglietta bianca e i capelli biondi, che ha raccontato la vicenda e che è stato identificato come il primo eroe. Per i sovranisti rimane anche l’unico, nonostante le successive e numerose interviste dove i ragazzini hanno avuto modo di spiegare nel dettaglio cosa è successo all’interno di quell’autobus e come sono riusciti a scappare grazie all’arrivo dei Carabinieri.

Solo gli italiani possono essere eroi

Addirittura Adam è stato intervistato da Myrta Merlino a L’aria che tira, che ha ricordato come sia stato uno sforzo di gruppo quello che ha consentito la liberazione degli ostaggi. Ma non basta. Perché, scrive la Donato, «manipolano l’informazione anche qui, attribuendo il merito del salvataggio a bimbi immigrati per compensare l’effetto negativo dell’attentato? Sono senza ritegno». E ancora: «il ragazzino che ha chiamato la polizia intervistato ieri era biondo e di pelle bianca. Se oggi un giornale tenta di propinarci un eroe per forza musulmano e immigrato, questa è manipolazione dell’informazione».

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«Chi non vuole capire sta bene nel dorato mondo del politically correct», sentenzia la fondatrice del progetto Eurexit in un altro tweet. E cosa ci sarebbe da capire? Probabilmente che i giornali, i programmi televisivi di approfondimento e i buonisti stanno cercando di farci credere che esistono anche immigrati buoni. Come quei due ragazzini di origine straniera ad esempio. «Il marocchino o l’egiziano eroi rendono l’idea che l’integrazione può funzionare, tutto per celare la più scomoda realtà» scrive nelle risposte un utente con un tripudio di bandiere italiane nel profilo.

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Ma il tutto si riduce ad una domanda. È vero o falso che tra gli eroi di quella giornata ci sono anche due ragazzini di origine straniera, di cui uno ha la cittadinanza italiana e l’altro no? Se la risposta fosse “no” allora avrebbero ragione Francesca Donato e tutti i sovranisti. Ma le cose stanno diversamente e la risposta è sì: tra quegli eroi, Riccardo, Rahmi e Adam, ci sono due ragazzi di origine straniera. E non potrebbe essere diversamente. Non solo perché ci sono testimonianze e interviste. Ma anche perché sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini hanno fatto sapere di voler concedere la cittadinanza a Rahmi per ringraziarlo del suo gesto coraggioso che ha contribuito a salvare i suoi compagni. Ed è davvero difficile sostenere che Salvini sia un sorosiano immigrazionista vero?

francesca donato autobus eroi ragazzini immigrati - 9Ma il capolavoro arriva quando un utente spiega che “i bimbi immigrati non sono immigrati! Sono nati a Crema!” e la Donato conferma: “Ma infatti è proprio così! Sono alcuni giornali che distorcono la notizia”. Incredibile: per Francesca Donato chi nasce in Italia è cittadino italiano. Viva lo Ius Soli!

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