Fact checking
Fase 2: cosa è consentito dal 4 maggio regione per regione
Alessandro D'Amato 03/05/2020
Ci sono differenze tra regione e regione per la declinazione delle regole della fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Cosa succede in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Lazio e nelle regioni del Sud
La fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 in partenza dal 4 maggio sarà caratterizzata sia dalla rivoluzione dei congiunti (che però non sono amici) sia dalla differenziazione della riforma delle regole del distanziamento sociale su base regionale. Spiega oggi il Fatto che fermo restando “il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine”, molte delle traduzioni pratiche della fase 2 restano affidate alla buona fede dei singoli e alla discrezionalità di chi farà i controlli. Che tra l’altro ora saranno più difficili, considerata la mole di persone in circolazione.
Fase 2: cosa è consentito dal 4 maggio regione per regione
Il dipartimento di Pubblica sicurezza ieri ha raccomandato alle forze di polizia di esercitare la “massima severità” su chi fa assembramenti e pure “scrupolosità” su strade a lunga percorrenza e ferrovie, ma li invita a essere altrettanto “comprensivi ”ed “elastici”quando hanno a che fare con le primarie esigenze della vita dei cittadini. Anche perché da domani ai motivi di spostamento finora consentiti (lavoro, spesa e salute) si aggiunge la possibilità di visitare i “congiunti”. In questa ottica va anche segnalato che ci sono differenze tra regione e regione per la declinazione delle regole, a parte il caso della Calabria che riapre bar e ristoranti prima del 4 maggio. Il quotidiano spiega cosa succederà in Lombardia, la regione più colpita finora dal Coronavirus:
Da domani riapriranno i mercati all’aperto, studi professionali, cartolerie, librerie, fiorai. I milanesi potranno tornare a fare attività fisica oltre 200 metri da casa. Riapriranno i parchi ma con limitazioni agli ingressi. Sul fronte trasporti, invece, i mezzi Atm saranno potenziati e resi a numero chiuso con una capienza limitata al 25%.Qui come anche sulla metropolitana la distanza da tenere tra un passeggero e l’altro sarà disegnata sul pavimento. Anche Trenord ha limitato del 50% la presenza dei passeggeri nei vari convogli. Inoltre il comune di Milano sta pianificando la costruzione a breve di 23 nuovi chilometri di pista ciclabile. Il Comune ha varato anche il concetto di città lenta con limiti di velocità di 30 chilometri all’ora e incremento di dieci nuove piazze pedonali. Il 18 maggio riprenderanno le vendite al dettaglio e il primo giugno, sei contagi non tornano a salire, i bar e i ristoranti.
Il Veneto è una delle regioni più determinate a fare da sé:
Già dal 27 aprile il Veneto ha allentato le restrizioni, consentendo l’attività sportiva e le passeggiate senza limitazioni con l’uso di mascherina, oltre all’acquisto di cibo da asporto nelle pasticcerie, nei take awaye nelle altre rivendite alimentari. È permesso anche lo spostamento verso le seconde case per ragioni di manutenzione. Luca Zaia si era detto disposto a riaprire da domani anche gli asili nido e le scuole d’infanzia parificate,visto il ritorno di molte persone al lavoro. Su questo punto, però, il governo e i tecnici hanno dato parere contrario e Zaia così ha fatto marcia indietro. Oggi però la Regione dovrebbe emettere una nuova ordinanza – in linea con il dpcm governativo, assicura Zaia –con “alcuni accorgimenti”. Tra questi, possibili novità riguardano per esempio i tipi di sport che potranno ripartire. Ma la corsa di Zaia si basa sulla strategia dei tamponi di massa: il governatore vorrebbe passare dagli 11-12 mila giornalieri di oggi ad almeno 30 mila entro settembre.
Fase 2: cosa è consentito dal 4 maggio in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio e nelle altre regioni
Un altro osservato speciale è invece il Piemonte, dove il calo dei contagi è in ritardo: anche ieri il tasso di incremento è stato, fatta eccezione per la Liguria, il più alto d’Italia (+1,9%) e sono tornati a salire i contagi: 495 contro i 395 di giovedì. Apriranno comunque domani le grandi fabbriche, con 80 mila metalmeccanici attesi al lavoro, e si rimettono in moto il 50% i trasporti. Obbligo di mascherina in tutti i luoghi chiusi, si torna a passeggiare all’aria aperta, via libera alla ristorazione da asporto, ma Torino dovrà aspettare il 9 maggio. Emilia-Romagna e Marche hanno un approccio molto differente:
Da Bologna Stefano Bonaccini ha infatti emesso un’ordinanza che consente, in linea con quanto stabilito dal governo,di passeggiare anche lontani da casa, purché non in spiaggia. Troppo alto il rischio che le persone si assembrino in riva al mare, e così le spiagge della Romagna resteranno chiuse. Diversamente, nelle Marche Luca Ceriscioli ha invece firmato un’ordinanza che consente passeggiate individuali sulle spiagge della Regione, pur senza “soste sull’arenile”, anche se ad Ancona la sindaca Valeria Mancinelli si è invece allineata a Bonaccini. Per il resto, in Emilia-Romagna ecco anche l’obbligo di mascherina qualora ci si trovi in locali aperti al pubblico o in luoghi all’aperto che non consentano il distanziamento sociale.
E il Lazio?
Al ristorante su prenotazione e con tavoli distanti un metro, ma dal 1 giugno: per ora solo take away. Dal barbiere si andrà con la mascherina, sempre da giugno.E poi uffici pubblici in smart workingil più a lungo possibile. La riapertura del Lazio non si discosta dalle indicazioni del governo. Ma Zingaretti ha deciso di aprire la “c once rta zion e”, incontrando ogni giorno le categorie interessate. Lo stress-test per Roma riguarderà i trasporti. Non sarà possibile riempire le vetture oltre il 50% della capienza: 600 persone ogni treno della metro e 25 persone ogni bus, ma Atac ha fatto sapere che non è in grado di verificare il rispetto delle indicazioni. Il Comune ha approvato una delibera per dotare la città di 3 km al giorno di bike lane e di un servizio di monopattini elettrici. E le ztl resteranno libere. Da domani ripartono le produzioni di cinema e tv: obbligo di mascherine fuori scena, ma non è chiaro come si rispetterà la distanza sul set.
La Liguria guidata da Giovanni Toti, come le altre governate dal centrodestra, si è sempre smarcata da Roma. Con ripetute frecciate al governo. Da lunedì scorso infatti le porte delle case dei liguri erano già state socchiuse, se non spalancate. Erano stati allentati i vincoli per corsa e bici (nel Comune di residenza). Più libertà per le passeggiate, purché compiute con persone conviventi. Sono autorizzate le passeggiate a cavallo, la pesca sportiva nelle acque interne e in mare, purché ci si mantenga lungo i moli. Consentiti allenamento e addestramento di cavalli e cani.
Intanto, in Sicilia Nello Musumeci ha dato il via libera alle seconde case e al rientro dalle altre Regioni,a patto che chi arrivi resti isolato per 15 giorni. In Campania si prevede l’isolamento per chi viene da altre regioni. E la caccia ai cinghialoni che fanno jogging.