Opinioni
Fare qualcosa per combattere le chiacchiere dei politici
di Vincenzo Vespri
Pubblicato il 2020-06-28
Uno dei passi più profondi della Divina Commedia è nel Canto di Ulisse, quando Dante scrive né dolcezza di figlio, né la pieta del vecchio padre, né ’l debito amore lo qual dovea Penelopè far lieta, vincer potero dentro a me l’ardore ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto e de li vizi umani e […]
Uno dei passi più profondi della Divina Commedia è nel Canto di Ulisse, quando Dante scrive
né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né ’l debito amore
lo qual dovea Penelopè far lieta,vincer potero dentro a me l’ardore
ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto
e de li vizi umani e del valorema misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto.
Quello che Dante descrive è un momento che capita a tutti, quando si entra nella senilità. Il giovane si lancia nell’avventura per capire i suoi limiti. L’uomo invece prossimo alla vecchiaia, si lancia in una qualche avventura per un disperato combattimento contro la morte. E’ un atto molto più grande e tragico di quello di un giovane. Una persona adulta ha di fronte il grande mistero della morte e sa perfettamente che non la si sconfigge con la mera sopravvivenza. Un modo per tentare di combatterla è fingere di essere ancora giovani scimmiottando il comportamento dei teenagers, un altro è inseguire “vertute e canoscenza”, un altro ancora è lanciarsi in progetti che vadano ben al di là della morte del singolo individuo. Io ho 60 anni compiuti. E vivo esattamente questa fase d’inquietudine. Durante il lockdown mi sono “incavolato” per una classe politica non all’altezza: informazioni errate, incapacità manifesta, arroganza, stupidità. Alcuni esempi dei tanti. Secondo gli esperti le mascherine non servivano a niente e non si dovevano fare i tamponi. Secondo la Ministra le scuole potevano riaprire solo se gli scolari venivano murati nel plexiglas. Il responsabile della Task Force non ha avvertito la necessità di ritornare in Italia dall’Inghilterra per dirigere le operazioni. Un assessore che pensava che un indice di contagio pari a 0.5 implicasse che per contagiarsi fosse necessario incontrare contemporaneamente due infetti. Un Governatore che non sapeva mettersi la mascherina. Un altro che inviava elicotteri e droni contro chi stava facendo un po’ di jogging da solo in campagna mentre non era altrettanto chiaro che tale implacabile fermezza l’avesse mai usata contro la malavita organizzata. Una sequenza infinita di talk show (semi)demenziali con virologi primedonne che non ne azzeccavano una manco per sbaglio. L’ex-presidente ANM e membro del CSM che ha utilizzato a fini politici la Magistratura con l’opposizione capace solo di reagire in modo scomposto ed isterico con Sgarbi. Questa situazione ha finito per creare mancanza di fiducia nella popolazione. Chiaro segno di questo fatto è che una applicazione di tracking come Immuni, nonostante sia stata fortemente voluta, pubblicizzata e sponsorizzata, sia stata scaricata solo da 2.7 milioni d’Italiani e quindi resa del tutto inutile.
Ma che fare allora? Come reagire? Come sentirsi utile? Il Professore Valditara ha creato un gruppo (rigorosamente apolitico) di Professori che si chiama Lettera150 dal numero dei firmatari della prima proposta fatta sulla necessità di utilizzare i tamponi per contenere il diffondersi del contagio. Tale organizzazione ha deciso di darsi una struttura regionale riunendo un gruppo di esperti (non solo professori) per avanzare proposte fattive. Mi è sembrata l’occasione giusta per sfogare le mie inquietudini esistenziali e mi sono autoproposto come coordinatore regionale della Toscana. Ho radunato per il momento 60 professionisti: professori, imprenditori, informatici, banchieri, avvocati, notai, magistrati, proprietari di dimore storiche, presidi, ex-rettori, ristoratori, museologi, fiscalisti, esperti di tradizioni enogastronomiche, giovani rampanti, aristocratici , etc. Per me una rivoluzione copernicana: infatti per un Matematico, abituato a essere monotematico, ritrovarsi con questa varietà di esperienza e competenza è significato un cambio totale di prospettiva. Con questo gruppo abbiamo affrontato tematiche d’interesse regionale come il turismo, la scuola e le infrastrutture e abbiamo avuto perfino il battesimo televisivo in una TV locale (TeleCentro2). Ci sono andato con tre persone combattive e preparatissime: una vulcanica Professoressa di Pisa, docente di Storia Medioevale, uno schioppettante direttore del museo di arte contemporanea LU.CCA e un argutissimo imprenditore che è stato braccio destro di Raul Gardini. La trasmissione è andata benissimo. D’altra parte, in una società dove l’informazione è basata sui mass media, il passaggio televisivo è fondamentale per uscire dall’anonimia. Andy Warhol diceva che “In the future everyone will be world-famous for 15 minutes”. Abbiamo avuto l’ebbrezza della TV per un’ora e mezza (e non per soli 15 minuti) anche se al più ci ha visto solo qualcuno della zona intorno a Livorno (non proprio tutto il mondo). Questo impegno servirà a svegliare dal torpore i politici locali, costringendoli a misurarsi su progetti strategici e non solo su vuote parole? Non lo so. Ma non è questo l’importante. Quello che importa è che ci siamo divertiti e ci stiamo divertendo. E’ importante inoltre che ci siano tantissime “brave” persone competenti che vogliono mettersi in gioco. Questa forza propulsiva dal basso è fondamentale per il Paese e per la nostra Regione. Ma forse la cosa ancora più importante, almeno dal mio punto di vista, è che questa esperienza mi sta dicendo che forse il modo migliore per affrontare l’invecchiamento è proprio quello di cercare sempre nuovi stimoli che ci appassionino e ci facciano divertire.