Politica

L’esposto dei parlamentari M5S contro il TAP

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-14

Raffinata strategia grillina sul gasdotto: il governo non fa niente per fermarlo e loro si buttano sui giudici

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Tre parlamentari grillini – Lello Ciampolillo, Sara Cunial e Saverio De Bonis – hanno presentato un esposto alla procura della Repubblica di Lecce chiedendo alla magistratura di sequestrare il cantiere per evitare «che Tap riprenda i lavori» proprio mentre arriva l’annuncio del riavvio dei lavori con il nulla osta del governo Lega-M5S. Racconta oggi Repubblica in un articolo di Giuliano Foschini:

«Abbiamo letto su Repubblica che domani riprenderanno i lavori» hanno scritto in una nota dal Comitato No Tap. «Il tutto con il benestare di un governo traditore e, in continuità con il precedente. Se la notizia fosse confermata, l’unico gesto sensato di questi politici sarebbero le dimissioni immediate, nel rispetto di chi ha creduto in loro e che invece oggi si ritrova con ingannatori, truffatori e voltagabbana al governo». Una posizione, durissima, che mette in un qualche imbarazzo anche il governatore Michele Emiliano che con il Pd aveva rotto proprio sulla vicenda Tap (strizzando invece l’occhio ai grillini) e ora si trova unico oppositore dell’approdo a Melendugno dell’opera. Pronto però a far fruttare il consenso alla prossima competizione elettorale: «Tap – dice – non deve approdare a San Foca».

Al momento, però, è difficilissimo che non accada. Che i lavori stessero per riprendere lo avevano annunciato proprio i tre parlamentari grillini presentando la loro denuncia «con urgenza»: «Essere a conoscenza di questi fatti e rimanere inermi avrebbe significato, infatti, non solo tradire il nostro mandato elettorale ma disattendere totalmente al nostro dovere di parlamentari».

tap governo lega-m5s

Southern Gas Corridor (La Stampa, 19 luglio 2018)

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I fatti di cui parlano sono alcune presunte irregolarità nell’iter amministrativo del progetto, alcune delle quali sono già al centro di un’indagine molto delicata che la procura di Lecce conduce da più di un anno. E che a novembre conoscerà, definitivamente, la sua strada: tra un mese è atteso infatti l’esito della perizia affidata dal gip Cinzia Vergine, nel corso di un incidente probatorio, a tre docenti universitari. I professori devono valutare se – come denunciato da otto sindaci della zona e dal presidente del comitato No Tap – i progetti del Tap e di Snam Rete Gas per la connessione alla rete nazionale, siano da considerarsi unitari piuttosto che distinti.

Non è un quesito di maniera: Tap ha indicato la portata del gas di 48,6 tonnellate, rispetto a un limite per l’applicabilità della direttiva Seveso sul pericolo di incidenti industriali rilevanti per la popolazione e per l’ambiente, che è di 50 tonnellate. Se i due tubi fossero da considerarsi una cosa sola, il limite della Seveso sarebbe superato e tutto l’iter autorizzatorio sarebbe da rifare. E i lavori andrebbero subito sospesi.

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