Enzo Siviero e la teoria dell’attentato terroristico dietro al crollo del ponte Morandi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-08-30

Un docente universitario, esperto di ponti ed ex consulente di Spea Engineering (gruppo Atlantia) ritiene che la causa del crollo del viadotto sul Polcevera sia dovuta all’utilizzo di microcariche esplosive posizionate in punti ben precisi. Per Siviero il ponte è stato fatto crollare per danneggiare Autostrade e impedirle di diventare il primo concessionario autostradale al Mondo

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L’Ingegner Enzo Siviero, rettore dell’università telematica ECampus e già docente di Tecnica delle Costruzioni all’università IUAV di Venezia, ha rilasciato qualche giorno fa un’intervista ad Antenna Tre nella quale spiega quali sono – secondo lui – le cause del crollo del Ponte Morandi a Genova. Secondo Siviero le ragioni del disastro non vanno cercate tanto seguendo l’ipotesi di un cedimento strutturale quanto invece quella di un esplosione.

La storia dell’attacco terroristico al Ponte Morandi

Siviero, che è stato consulente della società del gruppo Atlantia Spea Engineering, non si sente di escludere l’ipotesi che stanno circolando su Internet (soprattutto negli ambienti complottisti) riguardo ad evento di tipo non-accidentale come causa della tragedia. Il docente viene considerato uno dei massimi esperti di ponti, è stato titolare del corso Teoria e Progetto dei Ponti allo IUAV e più di recente ha proposto (al Papa) il progetto di costruzione di un ponte lungo 140 km tra la Sicilia e la Tunisia.

Secondo Siviero l’ipotesi di un’esplosione non può essere esclusa e spiega che «se sono state messe delle microcariche di un certo tipo in microsecondi» il ponte viene giù. Insomma una demolizione controllata. Ma con quale obiettivo? L’ingegnere ha già in mente anche il movente. Qualcuno ha voluto danneggiare Autostrade per l’Italia: «il gruppo Autostrade è diventato il leader mondiale delle concessioni autostradali, ci sono altri soggetti che possono essere interessati a prendere in mano la situazione. Non ci dimentichiamo la fine che ha fatto Mattei». Questa ipotesi ovviamente finisce per scagionare proprio i Benetton e Autostrade, che così diventerebbero le vittime di un complotto. Per Siviero c’è più del 50% di probabilità che la tesi dell’attentato sia quella che più è in grado di spiegare la dinamica del crollo.

Le teorie del complotto dietro l’attentato terroristico

Starà ovviamente alla magistratura poi verificare se davvero l’ipotesi dell’attentato terroristico abbia un qualche fondamento. C’è da dire che al momento la Procura di Genova sembra aver già escluso questa teoria. Il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha inviato a rimanere seri mentre Autostrade per l’Italia ha preso le distanze dal suo ex consulente specificando che parla a titolo personale e non a nome dell’azienda.

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L’idea dell’attentato terroristico ai danni di Autostrade però piace molto su Facebook dove ci sono persone che credono che Siviero ci abbia visto giusto e che ci siano tutti gli elementi a sostegno della sua teoria, come ad esempio una fatidica frase pronunciata non si sa bene quando e in quale occasione dai Benetton sul fatto che si facesse prima a buttare giù il ponte e a farne uno nuovo.

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Siviero però non dice che sono stati “i Benetton” a far demolire il ponte, anzi sostiene che il crollo sia stato fatto  per danneggiare Atlantia. Non tutti sono d’accordo però. C’è chi sostiene che l’attentato sia stato fatto per intimorire il nuovo governo del Cambiamento che si è trovato a dover gestire la situazione (dando subito la colpa ai governi precedenti).

 

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C’è infine la pista massonica. Qualcuno ha scoperto che al porticciolo di Nervi c’è un murales con tutti gli elementi della tragedia: il logo della catena di supermercati Basko, lo stemma di Genova, il pesto, le rose che sono simbolo di una “certa loggia massonica”. Tutti riferimenti al futuro crollo del Ponte Morandi.

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Ma che c’entra Basko con il crollo? Tutti hanno in mente l’immagine del camion fermo a pochi metri dal baratro. L’autista è riuscito a salvarsi per miracolo. Ma i nostri eroi hanno scoperto che Basko in realtà è un riferimento a Bes, un antico dio nano egiziano verde dai risvolti demoniaci. A questo aggiungete che secondo l’Internet l’autista del camion era un “nordafricano” forse ebreo o arabo e il complotto è servito. Peccato però che quell’autista si chiami Luigi Fiorillo, che sia originario di Salerno e che non abbia nulla a che fare con il crollo del viadotto.

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