Enzo Amendola, ministro contro l’Austerity

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Lo hanno definito uno dei quattro ministri comunisti del governo (insieme a Provenzano, Gualtieri e Speranza). In un'intervista lui spiega il suo programma

Ritrovare la via della crescita economica, lottare contro la disoccupazione e aprire il capitolo decisivo del Green new deal per tornare da protagonisti in Europa. Sono gli obiettivi da raggiungere, secondo Enzo Amendola, ministro degli Affari europei, che in un’intervista a Qn evidenzia anche come il cambio di passo nelle politiche Ue sia il vero cemento dell’alleanza Pd-5Stelle, tra cui non ci sono risse ma “tante proposte”.



Enzo Amendola, ministro contro l’Austerity

In un clima di maggiore collaborazione con Bruxelles, “sarà compito principale del presidente del consiglio e del ministro dell’Economia – spiega – verificare i margini di flessibilità dentro il Patto di stabilità per avere una manovra economica che anzitutto scongiuri l’aumento dell’Iva, riduca le tasse sul lavoro e sostenga la svolta ambientale. Puntiamo comunque a ottenere margini di flessibilità per gli investimenti”. Si deve chiedere all’Europa di tornare a correre “perché le sfide della competizione globale e degli squilibri tra continenti ci danno il quadro di quanto sia necessario per noi europei abbandonare l’austerity“.



C’è bisogno di essere solidali “perché una crescita più rafforzata aiuta l’intera alleanza. Il problema non è tra Roma e Bruxelles, ma tra Bruxelles come capitale dell’Unione e il resto del mondo”. Su infrastrutture ed economia verde, “dobbiamo attivare nuovi meccanismi e risorse nuove dell’Unione europea nel quadro finanziario pluriennale. È possibile farlo, come testimonia anche il ‘piano verde’ del governo tedesco”. L’Italia è indietro nell’utilizzo dei fondi europei, ma “ci occuperemo nel prossimo bilancio pluriennale, di cambiare i criteri sui fondi di coesione, dove ci sono indici di calcolo che spesso svantaggiano il nostro Paese”.

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