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Emanuele Dessì: il candidato a 5 Stelle e la sua casa popolare a 7 euro al mese

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-02-02

In un servizio di Piazza Pulita la storia dell’aspirante senatore grillino di Latina: il video con Domenico Spada, le mani alzate sui cittadini rumeni e l’alloggio del Comune dove la sua famiglia abita dal 1947

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Emanuele Dessì è uno dei candidati del MoVimento 5 Stelle nel collegio plurinominale di Latina. Nei giorni scorsi era finito in una polemica a causa di un video pubblicato su Youtube da un account chiamato Movimentocinquestelle Frascati in cui, dal minuto 1.55 e seguenti, si vedono lui Domenico Spada, cugino di Roberto noto ultimamente per alcune comparsate a La7 in cui ha parlato della mafia a Ostia. Il video è stato hostato nel marzo 2014 e serviva a presentare la lista dei candidati del MoVimento 5 Stelle di Frascati. Emanuele Dessì, scrive lui stesso sul suo profilo facebook, è ex consigliere comunale di Frascati e dell’area metropolitana di Roma Capitale.

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Emanuele Dessì: il candidato a 5 Stelle e la sua casa popolare a 7 euro al mese

Ieri un servizio di Piazza Pulita firmato da Salvatore Gulisano ha messo in luce un altro aspetto della biografia di Dessì. Classe 1964, amministratore di una piccola ditta di traslochi in quel di Frascati, dove è stato eletto nel 2014 (fino allo scioglimento del municipio intervenuto due anni dopo), Dessì abita infatti in una casa popolare ai Castelli pagando 7,75 euro al mese, 93 l’anno. È possibile, in ogni caso, che l’amministratore unico di una società non percepisca un compenso.

Nel servizio il giornalista incontra Dessì in strada (e ovviamente lui non ha tantissima voglia di farsi intervistare) e gli chiede della casa: “Con lo stipendio che prende da senatore…”, gli chiede Gulisano; “aumenterà l’affitto”, risponde lui. “Come mai paga 7,75 euro al mese?”, “perché non ho reddito”, replica Dessì. E ancora: “Ho una casa popolare perché sono una persona povera, perché il mio lavoro non mi porta reddito, non ho conto, non ho auto”, spiega Emanuele Dessì.

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Quando Dessì diceva di guadagnare soldi in nero

Gulisano però nota che Dessì risulta amministratore unico e membro del consiglio direttivo di due società, la Nalia S.R.L. e il Consorzio Internazionale Magnum Auxilium in breve C.I.M.A., che sul suo sito si descrive come “leader nel settore dei traslochi nazionali e internazionali, facchinaggio e movimento merci di qualsiasi tipo”. «Tanti anni fa guadagnavo molto, mia moglie ha venduto un’azienda e ci stiamo gestendo quei soldi», ribadisce Dessì, «la mia famiglia abita in quella casa dal 1947; prima guadagnavo tanto? Sì, ma ci risiedeva mia madre e mia nonna prima». Insomma, tutto in regola.

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Ma, come ha scritto Giovanna Vitale su Repubblica il 31 gennaio scorso, Dessì ha dichiarato in consiglio comunale a Frascati di guadagnare in nero: “Già il 21 luglio 2015, intervenendo come consigliere di minoranza sulle rette degli asili nido, aveva candidamente ammesso di essere un evasore: «Cioè tu dichiari 5 mila euro, prendi a scapito di chi c’ha una busta paga perché sei sicuramente una persona che lavora in nero come me, perché io sono di questi, e mi autodenuncio pubblicamente ogni volta che ne ho modo fino a che la finanza finalmente mi multerà…»”. Nel servizio spiega: “Quella era una discussione che lei non ha seguito…”.

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