Elisabetta Trenta e SudgestAid: il conflitto d’interessi della ministra della Difesa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-02

Insegna Intelligence alla Link e lavora per gli Esteri e la Cooperazione: i legami con società che usano mercenari

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Elisabetta Trenta è la ministra della Difesa in quota MoVimento 5 Stelle nel governo Conte che ieri ha giurato davanti al presidente della Repubblica e poi si è riunito per il primo consiglio dei ministri. Nel marzo scorso si era parlato del suo passato politico nel centrodestra e del marito ai vertici dell’ufficio Segre-Difesa che cura i contratti delle forze armate. Oggi il Fatto Quotidiano parla del suo ruolo di altissimo dirigente (program manager) con la cooperazione di SudgestAid, una società senza scopo di lucro –in orbita ateneo Link, e di recente al centro di scambi di quote fra la pubblica Formez e Consedin –e che promuove la ricostruzione anche burocratica in Paesi devastati dai conflitti bellici.

Elisabetta Trenta e SudgestAid: il conflitto d’interessi della ministra della Difesa

Le Point, giornale francese, scrive che la società Sudgestaid del ministro fornisce mercenari in Medio Oriente, circostanza smentita dall’interessata. Scrive Carlo Tecce con Stefano Feltri sul giornale di Travaglio:

QUATTRO ANNI FA, la prima commessa per la formazione dei dipendenti nel governatorato di Dhi Qar –dove l’Italia ha la base di Nassiriya –fu attribuita a SudgestAid, che coinvolse la Link. Per anni presidente, adesso Trenta è membro del comitato direttivo di Consortium for research on intelligence and security services,che per gestione e personale è organica ancora alla Link di Scotti, fucina di collaboratori e suggeritori di Luigi Di Maio.

Il consorzio Criss – formato da una dozzina di società – opera sempre nel settore della sicurezza. Il settimanale francese Le Point insinua che SudgestAid abbia “reclutato mercenari in Medio Oriente”. E la Trenta smentisce sdegnata.

 

elisabetta trenta

Che c’entrano i mercenari con la carriera di Trenta?

Il legame è Gianpiero Spinelli, ex paracadutista della Folgore, che di mestiere fa il contractor, il combattente in zone di guerra per società private. I quattro militari italiani sequestrati in Iraq nel 2004 erano colleghi di Spinelli. Tre furono liberati, il quarto era Fabrizio Quattrocchi, che fu ammazzato con una brutale esecuzione ripresa in un celebre e tremendo video.

Spinelli ha più volte spiegato che i militari privati rappresentano l’azione esterna di un esercito: “L’11 Settembre, quando ho visto gli aerei che si conficcavano nelle Torri, mi sono detto: non posso più stare a guardare. Ognuno deve fare la sua parte”. Oggi Spinelli frequenta la Link e –come SudgestAid o la fondazione Icsa che fu guidata dall’ex ministro Marco Minniti –è presente nel consorzio Criss con Stam, soluzioni terrestri, aeree e marittime.

Trenta, scrive il Fatto, ora è costretta – senza indugi – a lasciare gli incarichi in SudgestAid, nel consorzio Criss e in ogni progetto di Link University per allontanarsi dal conflitto di interessi che i 5 Stelle contestano ai concorrenti politici.

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