Edoardo Rixi: la bomba su cui è seduto il governo Lega-M5S

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-05-07

Il governo Lega-M5S è seduto su una bomba che si chiama Edoardo Rixi. Insieme ad Armando Siri lavora al ministero dei trasporti con il ruolo di viceministro e i due venivano spesso citati in coppia come gli enfant prodige del nuovo corso del Carroccio firmato Salvini. Quando era consigliere regionale in Liguria è stato coinvolto …

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Il governo Lega-M5S è seduto su una bomba che si chiama Edoardo Rixi. Insieme ad Armando Siri lavora al ministero dei trasporti con il ruolo di viceministro e i due venivano spesso citati in coppia come gli enfant prodige del nuovo corso del Carroccio firmato Salvini. Quando era consigliere regionale in Liguria è stato coinvolto nelle inchieste sulle spese pazze. Insieme ad altri due consiglieri regionali, Francesco Bruzzone e Maurizio Torterolo, è accusato di peculato per le spese sostenuti con i fondi del gruppo consiliare tra il 2010 e il 2012. Anomalie sarebbero state riscontrate nella rendicontazione di cene e pranzi, viaggi avvenuti nei fine settimana e spese di parcheggio. Ora è in arrivo la sentenza e con essa Rixi rischia il posto di viceministro. Lui al Mattino oggi risponde così:

A fine mese è prevista anche una sentenza che la riguarda nata dall’inchiesta sulle presunte «spese pazze» quando era consigliere in Regione Liguria. Se sarà sfavorevole dovrà dimettersi anche lei?
«Sono al governo perché il mio partito e Salvini me lo hanno chiesto, a loro spetterà decidere. Ma proprio per la mia situazione ritengo ancora più strumentali gli attacchi fatti a Siri perché l’indagine nei miei confronti era nota già prima della nascita di questo governo. È evidente che la questione morale tanto sbandierata dai 5 Stelle è solo una foglia di fico altrimenti non si spiega perché con me hanno avuto un atteggiamento e con Siri un altro».

lega nord edoardo rixi
Edoardo Rixi con Matteo Salvini

La difesa di Edoardo Rixi è già costata a Salvini l’accusa di vilipendio nei confronti della magistratura. Nella legge anti-corruzione c’era una norma che poteva salvarlo dal processo, ma alla fine è stata cassata. Quindi il problema è ancora lì sul tavolo. E se la sentenza arriverà a fine maggio (prima o dopo il voto alle elezioni europee?) rischia di scatenare un altro caso politico-giudiziario tra Lega e MoVimento 5 Stelle.

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