Lo sfogo di Draghi contro le parole inglesi | VIDEO

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-03-12

Il Presidente del Consiglio si è “scomposto” mentre leggeva la sua dichiarazione nell’hub di Fiumicino

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Sempre formale nelle dichiarazioni e impeccabile nel suo stile comunicativo. Quest’oggi, però, il Presidente del Consiglio ha “rotto l’etichetta” lasciandosi andare in un commento dopo aver citato, in una sola frase, due termini stranieri: smart working e baby-sitting. Mario Draghi contro parole inglesi e tutte le sfaccettature delle commistioni linguistiche che condizionano anche il parlare politico.

Draghi contro parole inglesi: il commento durante il suo discorso a Fiumicino

Il tutto è accaduto al termine della sua visita presso il nuovo hub (pardon, centro) vaccinale a Fiumicino. Dopo aver commentato la funzionalità e le prospettive che siti simili possono dare alla campagna di vaccinazione in tutto il Paese, il Presidente del Consiglio ha parlato anche del lotto di vaccino Astrazeneca vietato temporaneamente dall’Aifa in attesa di verifiche. Draghi ha provato a rassicurare gli italiani, parlando di mancanza di evidenze scientifiche sulla correlazione tra gli eventi avversi segnalati e immunizzazione.

Poi ha esposto, a grandi linee, anche i prossimi provvedimenti socio-economici (con annessi riflessi sul mondo del lavoro) che il governo approverà dopo i passaggi parlamentari. Tra le misure al vaglio c’è anche la seguente: “Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting”. Ed è proprio in quel momento che Mario Draghi si è lasciato andare a un laconico commento.

“Chissà perché dobbiamo sempre utilizzare queste parole inglesi”, scuotendo la testa dopo aver riflettuto per qualche secondo. Insomma, l’utilizzo di termini inglesi per parlare di lavoro agile e gestione-controllo dei figli quando i genitori sono impegnati a lavoro, ha fatto ironicamente indispettire il Presidente del Consiglio.

La replica dell’Accademia della Crusca

“Da Draghi arriva un segnale interessante di attenzione al problema dell’eccessivo uso delle parole inglesi nell’italiano, spesso adoperate a sproposito – ha detto Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, ad AdnKronos – Anche a causa della pandemia da Covid ha preso piede in Italia una fiera di parole inglesi senza precedenti, a partire da lockdown per proseguire con smart working, quando ad esempio si può usare l’italiano e comprensibile lavoro agile”.

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