Senza la fiducia Mario Draghi non accetterà un governo bis

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-20

Lo confermano fonti del governo: Draghi non accetterà una maggioranza differente rispetto a quella che lo ha sostenuto nell’ultimo anno e mezzo

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Al termine della prima parte del dibattito a Palazzo Madama – dopo le dichiarazioni fatte questa mattina – il Presidente del Consiglio in carica ha fatto rientro a Palazzo Chigi. Mario Draghi, però, non sta salendo al Quirinale – come invece trapelato da alcune voci che non sono state confermate (anzi, sono state smentite) – e farà il suo rientro al Senato alle 16.45, quando inizieranno le dichiarazioni di voto dei vari partiti. Ma fonti vicine al governo sostengono che se non ci sarà la fiducia richiesta dall’ex governatore della BCE – ovvero quella di tutti i partiti che lo votarono nel febbraio dello scorso anno – non ci sarà alcun Draghi bis. Nel frattempo, durante la pausa dei lavori ci sono state due telefonate: Salvini e Berlusconi hanno chiamato Sergio Mattarella.

Il Draghi bis non ci sarà, la crisi di governo sarà gestita dal Quirinale

E stando alla dichiarazioni rilasciate in Aula dai rappresentanti dei vari partiti, sembra impossibile che si arrivi a una quadratura del cerchio e la volontà racchiusa nel messaggio letto da Mario Draghi questa mattina non sarà rispettata. Perché la Lega, come confermato dal capogruppo a Palazzo Madama Massimiliano Romeo, non è più intenzionata a condividere l’arco governativo con il MoVimento 5 Stelle. Stesso discorso vale per Forza Italia che, attraverso le parole di Maurizio Gasparri, ha confermato la linea della coalizione di centrodestra (attualmente) governativo.

E anche il MoVimento 5 Stelle, che ha dato la parola a Ettore Licheri, ha sottolineato le difficoltà di dialogo con Forza Italia e Lega su temi sociali e relativi provvedimenti (in particolare ha fatto riferimento alle tematiche ambientali e ai bonus). Insomma, le premesse sono quelle che portano alla fine di questo esecutivo che non sarà seguito da un Draghi bis. E le fonti vicine al governo hanno sottolineato che se la situazione dovesse confermarsi anche con le dichiarazioni di voto (ovvero il mancato supporto al governo di uno tra Lega, Forza Italia e M5S), il mandato del Presidente del Consiglio sarà rimesso nelle mani di Sergio Mattarella.

(foto IPP/spgr)

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