I dieci punti del M5S per l’alleanza con il PD (o con la Lega)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-22

Invece di rispondere all’offerta di Salvini, Di Maio all’uscita delle consultazioni preferisce offrire i dieci punti di un programma che va bene per entrambi i campi avversi che si giocano l’alleanza, ovvero la Lega e il Partito Democratico. E fa sapere di non avere paura del voto

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Quando il gioco si fa duro il MoVimento 5 Stelle comincia a contare. Invece di rispondere all’offerta di Matteo Salvini, Luigi Di Maio all’uscita delle consultazioni preferisce offrire i dieci punti di un programma che va bene anche per una campagna elettorale per vedere l’effetto che farà nei due campi avversi che si giocano l’alleanza, ovvero la Lega e il Partito Democratico. E fa sapere di non avere paura del voto.

I dieci punti del M5S per l’alleanza con il PD (o con la Lega)

Di Maio elenca i dieci punti del M5S per la trattativa con il PD o con la Lega:

1 – Taglio del numero dei parlamentari

2 – Una manovra equa con salario minimo, taglio del cuneo fiscale, blocco delle clausole IVA

3 – Un green new deal per fonti rinnovabili nell’energia al 100%. Basta con le trivelle e una norma contro l’obsolescenza programmata

4 – Una legge sul conflitto d’interessi e una riforma della RAI sul modello della BBC

5 – Dimezzare i tempi della giustizia e riformare il metodo d’elezione del CSM

6 – Autonomia differenziata e riforma degli enti locali

7 – Legalità: carcere ai grandi evasori, lotte alle mafie e ai traffici illeciti, contrasto dell’immigrazione illegale e modifica del regolamento di Dublino

8 – Una banca pubblica degli investimenti per il Sud

9 – Una riforma del sistema bancario

10 – Tutela dei beni comuni: scuola pubblica, acqua pubblica, sanità da difendere

Si tratta in massima parte di punti che il M5S poteva portare a casa in Parlamento. Poi chiude: “Il voto non ci intimorisce affatto ma il voto non può essere la fuga dalle promesse fatte dagli italiani. Abbiamo tante cose da fare”. “Il voto non puo’ essere la fuga dalle promesse fatte agli italiani”, conclude Di Maio. Per il M5s sarebbe stato più facile andare al voto, disimpegnandosi da qualunque governo, ma “il coraggio non è di chi scappa ma di chi cerca di cambiare le cose”.

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