Di Maio e la villetta abusiva nei terreni a Mariglianella

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-12-03

Una foto ritrae il ministro in una piscina montabile piazzata sul terreno che mostra quattro fabbricati considerati abusivi dal Comune. C’è un’ipoteca di Equitalia: per questo Di Maio senior non è più proprietario dell’azienda?

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Il terreno di Mariglianella scoppia in faccia a Luigi Di Maio. Ieri Filippo Roma e le Iene hanno parlato dei quattro fabbricati considerati abusivi che si trovano nel terreno di Mariglianella di proprietà di Antonio Di Maio e di sua sorella  e spunta anche una foto che ritrae l’attuale ministro mentre si fa il bagno in una piscinetta allestita davanti all’edificio.

Di Maio e la villetta abusiva nei terreni a Mariglianella

La storia è venuta la prima volta fuori grazie a un articolo di Pasquale Napolitano sul Giornale e  Iil sopralluogo della polizia municipale, giovedì, aveva spinto il Comune a inviare gli atti in Procura. E il padre del leader pentastellato si era addossato ogni scelta. «Mio figlio non c’entra, gli errori sono miei», riferendosi alle ipotesi di violazioni in materia ambientale e urbanistica. Nessun cenno, invece, sul debito fiscale per ben 176 mila euro, mai pagato alla ex Equitalia eppure mai trasformato in pignoramento. Secondo un operaio in causa con la Ardima era Di Maio a passare gli attrezzi o i mezzi da prendere per il lavoro della ditta; nel servizio il capo del Movimento ripete più volte che su quel suolo «c’era una stalla», mentre le immagini dall’alto svelano una villetta con cucina, patio e prato. Tanto che affiorano dal web immagini del futuro ministro a bagno in una piccola piscina di quelle componibili, fuori terra. Altre foto, ugualmente riferibili al 2013, ritraggono amici e giovani a cena.

di maio villetta
Di Maio e il bagno in piscina nel terreno abusivo (Le Iene – La Repubblica, 3 dicembre 2018)

Il quotidiano fa anche una domanda sulla vicenda:  «È a causa dell’ipoteca che grava su quella proprietà, per il credito di 176 mila euro, che Di Maio padre da anni guida l’attività e agisce sui cantieri ma non compare mai? È per eludere le pretese del fisco che (anche) Luigi Di Maio è entrato in società?». L’azienda edile che da trent’anni porta avanti il padre di Luigi, Antonio, infatti, prima era intestata alla madre Paolina Esposito, poi è confluita nel 2014 nell’Ardima srl, di proprietà al 50% del ministro e della sorella Rosalba.

I quattro fabbricati che non risultano all’Agenzia del Territorio

Di Maio alla trasmissione ha detto che «non è una villetta, nel senso che non è abitata, non è un posto abitato, non ci sono camere da letto o altro». Le foto di quella cena sarebbero del 2013, e quelle del suo bagno in piscina sono state pubblicate – ha detto ieri sera la trasmissione – ad agosto 2018. Sul punto spiega oggi La Stampa:

Secondo l’avvocato Raffaella Di Carlo (Studio Martinez&Novebaci), la cui intervista è stata mandata ieri in tv, parlando in linea generale «ormai la giurisprudenza è costante nell’aver riconosciuto la figura sia del socio occulto che dell’amministratore occulto, cioè di quelle persone che pur non risultando da nessuna parte sono di fatto le persone che esercitano il ruolo di chi la gestisce e la organizza». Quali possono essere i motivi – le domandano Le Iene – per cui uno gestisce di fatto un’azienda perché ne è proprietario, però ufficialmente non compare?

villetta abusiva di maio
Di Maio e il terreno abusivo: la villetta

L’avvocato risponde: «Ce ne possono essere diversi, diciamo che uno dei più ricorrenti, dei più frequenti, è quando una persona ha dei debiti e non vuole che i propri beni vengano aggrediti dai creditori». Sarebbe reato di elusione fraudolenta, e chi vi concorre, come prestanome di fatto, compierebbe un altro reato, quello di concorso.

I presunti abusi edilizi nel terreno del padre di Luigi Di Maio

Nel 2000 Antonio Di Maio, padre del ministro, firma davanti un notaio l’acquisto di due terreni e un fabbricato nel Comune di Mariglianella. Ne acquista però solo il 50 per cento, sia dei terreni che del fabbricato. Al 18 novembre, Di Maio senior risulterebbe (dagli atti depositati in Conservatoria) ancora proprietario dei terreni. I due appezzamenti ricadono in un’area che il Piano regolatore generale del 1983 del Comune di Mariglianella (ancora vigente) destina alla realizzazione di attrezzature sportive ed edifici scolastici. Al momento del passaggio di proprietà non risulterebbero immobili realizzati sui due terreni.

giornale padre di maio casa fantasma

Qual è l’anomalia che emergerebbe dai documenti visionati da il Giornale? Nel database in possesso degli uffici dell’Agenzia del Territorio (ex catasto), Di Maio padre sarebbe titolare solamente delle due particelle di terreno: la n.1309 e n.811. Sia nei documenti in mano al notaio che in quelli depositati agli uffici dell’ex catasto non emergerebbero immobili o manufatti sui due terreni. L’immobile già esisteva al momento del passaggio di proprietà ma non è stato inserito nell’atto notarile? In questo caso la legge prevede l’annullamento dell’atto. E dunque l’azzeramento del passaggio di proprietà. L’immobile, in muratura, sarebbe stato costruito successivamente? Però, in questo caso non risulterebbe nel database dell’Agenzia del territorio. Se il padre del vicepremier avesse costruito dopo l’immobile avrebbe avuto l’obbligo di darne comunicazione all’Agenzia del Territorio.

Perché il Comune per l’applicazione dei tributi (Imu, tassa sui rifiuti) si aggancia ai dati registrati al catasto. La seconda presunta anomalia. Per costruire il manufatto, il genitore del ministro avrebbe avuto bisogno di un’autorizzazione edilizia. E pare che al Comune non risulterebbero licenze edilizie rilasciate negli ultimi anni su quella particella di terreno. E qualora fosse stata rilasciata una licenza, i paletti sarebbero stati molto ristretti: strutture scolastiche o edifici di interesse sportivo e collettivo.

Ma l’immobile non sarebbe né una scuola né una struttura sportiva ma dal rilievo fotografico sembrerebbe un deposito per attrezzi di lavoro. Attrezzi per un’attività edile. Potrebbe aver in tasca una pratica di condono in corso? Ma quale? La Campania non ha aderito all’ultimo condono mentre le altre sanatorie risalgono agli anni antecedenti al passaggio di proprietà dei terreni. E quindi, la richiesta di condono pendente andava inserita nell’atto notarile. Il padre del vicepremier potrebbe essere titolare di una licenza? Licenza che però al momento non risulterebbe nei documenti ufficiali in mano agli uffici del Comune.

Il Giornale sostiene di aver chiesto spiegazioni all’ufficio stampa di Di Maio, senza ricevere risposta.

Osservando l’area su Google Maps si nota la presenza di un fabbricato a due piani con il tetto apparentemente sfondato (che però dovrebbe trovarsi fuori fuori dalla particella più piccola); se fosse all’interno della particella sarebbe evidentemente preesistente. C’è poi una struttura in muratura posizionata a sud della particella n.1309 e altre strutture che sembrano dei capanni all’interno della particella n.811.

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