Opinioni

«Di Maio è un liberale», raga

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-08-17

Luigi Di Maio è un liberale. La rivelazione choc, anticipata ieri su Twitter, è contenuta in un articolo del Corriere della Sera a firma di Alessandro Trocino, che già qualche tempo prima delle  europee illustrava la poderosa strategia di sinistra del M5S per vincere le elezioni (e sappiamo tutti com’è finita). Il racconto parte dalla […]

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Luigi Di Maio è un liberale. La rivelazione choc, anticipata ieri su Twitter, è contenuta in un articolo del Corriere della Sera a firma di Alessandro Trocino, che già qualche tempo prima delle  europee illustrava la poderosa strategia di sinistra del M5S per vincere le elezioni (e sappiamo tutti com’è finita). Il racconto parte dalla crisi di governo e approda

I parlamentari 5 Stelle, per esempio, spingono per un dialogo con il Pd. Il Movimento ha molte anime, Di Maio è un liberale, ben lontano dal Pd, ma nulla è detto. E le persone intorno a lui fanno sapere che il capo dei 5 Stelle «sarebbe un perfetto ministro dell’Interno in un futuro governo. Farebbe meglio di Salvini, visto che Mise e Lavoro sono ministeri molto più complessi».

Quasi un colpo di grazia a Salvini, nel ruolo a cui tiene di più. A Di Maio, dicono le stesse fonti, non dispiacerebbe affatto l’idea di ricoprire un ruolo. Per andare oltre le voci e le soffiate, occorre aspettare martedì. In quel giorno,come dice Di Maio, «vedremo chi avrà il coraggio di sfiduciare Conte».

di maio liberale

Ora, che Di Maio è un liberale è indubbio: il reddito di cittadinanza è infatti un provvedimento tipico del liberale all’italiana (quello alle vongole), così come il tentativo di bloccare un’infrastruttura come il TAV è frutto evidente della lezione einaudiana del “conoscere per deliberare“, senza contare le tante occasioni in cui la democrazia diretta (da Beppe Grillo) ha dimostrato la sua capacità di comporre i conflitti tramite le tipiche epurazioni liberali del M5S.

m5s strategia vincere le elezioni

Tra l’altro abbiamo raccontato proprio qui di quando Di Maio si batteva per la flessibilità: bei tempi quelli, no?

In ogni caso quello che più consola nell’articolo è la concezione dei parlamentari M5S, secondo i quali siccome i ministeri dello Sviluppo e del Lavoro sono molto difficili da gestire sarebbe il caso di dare al “liberale” Di Maio il ministero dell’Interno, ovvero un dicastero molto più complesso degli altri due. La situazione è disperata, ma non seria, direbbe un liberale vero.

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