Cosa riapre dal 18 maggio e in quali regioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-07

Ieri nessuna delle sei regioni italiane che hanno già raggiunto il non solo simbolico “contagi zero” è riuscita a ripetere la performance che fa punteggio pieno, per presentarsi alla prima valutazione del ministero della Salute e del Comitato tecnico scientifico con le carte in regola per ottenere la riapertura anticipata di negozi, bar, ristoranti e parrucchieri. Ma…

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Cosa riapre dal 18 maggio e in quali regioni? Il governo si è convinto alla strategia della riapertura differenziata in Italia a seconda della situazione dei territori nella gestione dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19. Ciò nonostante, spiega oggi Repubblica, ieri nessuna delle sei regioni italiane che hanno già raggiunto il non solo simbolico “contagi zero” è riuscita a ripetere la performance che fa punteggio pieno, per presentarsi alla prima valutazione del ministero della Salute e del Comitato tecnico scientifico con le carte in regola per ottenere la riapertura anticipata di negozi, bar, ristoranti e parrucchieri.

D’altronde, lo spaccato dell’Italia a due velocità sulla lotta al Covid 19 è ormai un’evidenza; mentre Lombardia e Piemonte faticano ancora a uscire dall’emergenza, precedute ormai a distanza da Veneto, Liguria ed Emilia-Romagna, diverse regioni sono già allo “zero alternato” nei nuovi contagi, e una decina sono spesso sotto i dieci quotidiani. Con la crisi che preme e la pazienza che sfuma, l’Alto Adige è primo ai blocchi di partenza: forte della sua autonomia e con un solo caso positivo e zero decessi, ha deciso di accelerare sulla Fase 2 con una legge ad hoc che consentirà di riaprire prima. E ci aveva provato anche il sindaco di Ferrara, il leghista Alan Fabbri, annunciando per lunedì la riapertura dell’intera città: il prefetto ha stoppato tutto.

A contendersi il primato nella classifica degli “zero contagi” sono Basilicata e Molise, le regine dello “zero alternato” che nella settimana tra il 29 aprile e il 5 maggio hanno raggiunto il traguardo quattro giorni su sette, facendo segnare negli altri un numero di nuovi positivi da contare sulle dita di una sola mano. L’Umbria, primatista con distacco per bassa letalità e indice “R0”, per due giorni è riuscita a non avere nessun nuovo caso; mentre Sardegna, Calabria e Valle d’Aosta ci sono riuscite solo una volta.

emergenza coronavirus numeri regione per regione
I numeri dell’emergenza Coronavirus regione per regione (La Repubblica, 7 maggio 2020)

Ma la riapertura differenziata è nei fatti, ed è anticipata dalle Regioni che stanno aggirando le regole attraverso il via libera sugli sport:

In Sardegna parrucchieri e centri estetici potranno riaprire da lunedì 11 maggio, secondo l’ordinanza firmata dal presidente Solinas: ma decideranno i sindaci, e solo se l’indice di diffusione “Rt” sara pari a 0,5, un risultato finora raggiunto solo da Umbria, Basilicata e provincia di Trento.

Secondo i dati dell’Iss, però, molte altre regioni sono già ora vicine alla soglia. In Liguria si studia come anticipare il settore food in sicurezza, l’Emilia-Romagna promette di seguire le indicazioni del governo ma chiede di accelerare, così come l’Umbria che punta sul turismo verde e slow. Si procede in ordine sparso con decine di ordinanze regionali e un’infinità di ordinanze comunali che le modificano, come quelle di Ancona e Porto Recanati per vietare le passeggiate in spiaggia consentite dal governatore marchigiano Ceriscioli.

Leggi anche: I divieti aggirati dalle Regioni con il via libera allo sport

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