Fase due: cosa riapre il 14 aprile

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-03

Dal termine dell’ultima conferenza stampa di Conte tutti gli italiani si fanno la stessa: ma cosa succederà il 14 aprile?

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Ieri abbiamo parlato della Fase Due, ovvero del piano per riaprire il 14 aprile e della fase dell’allentamento delle misure di lockdown oggi in vigore: prevede che non appena i dati dei contagi diranno che stanno frenando stabilmente, si potranno gradualmente riprendere alcune attività. La fase tre invece sarà quella della ricostruzione dopo l’allentamento graduale dei divieti. Per ora le uniche mezze certezze riguardo le aperture dal 14 aprile riguardano principalmente tre settori produttivi: l’industria della carta, le attività forestali o lo smaltimento dei magazzini della grande distribuzione che al momento sono chiusi. Niente più. Spiega oggi Il Messaggero:

Dal termine dell’ultima conferenza stampa di Conte tutti gli italiani si fanno la stessa: ma cosa succederà il 14 aprile? In maniera abbastanza netta dal Viminale rispondono così: «Poco e niente». Soprattutto per quanto la libertà di movimento delle persone e dunque la riapertura delle imprese, degli uffici e soprattutto dei negozi. L’unico scenario plausibile al momento riguarda la possibilità che lentamente si aprano le maglie dell’ormai famoso «stato di necessità». Uno dei motivi tollerati per uscire di casa – insieme a quelli di salute e di lavoro – che è accompagnato a una serie di attività commerciali aperte.

A seconda della curva del contagio, potrebbero entrare piccole categorie merceologiche (come i negozi di intimo o le cartolibrerie, per fare due esempi) così come entrare nel codice Ateco altre filiere produttive. Di pari passo a questi timidi spiragli di luce, non è escluso che anche il ministero dell’Interno possa intervenire per regolamentare l’ora d’aria per i bambini. Ma sono ipotesi, appunto, che poi rischiano di fare i conti con le iniziative delle Regioni.

coronavirus fase due
Coronavirus: le tre fasi del piano del governo (Il Messaggero, 2 aprile 2020)

Dunque per il momento questo scenario rimane in controluce per evitare ulteriori polemiche o solamente altri caos interpretativi. Ma alla fine il ritorno a qualcosa che somigli alle nostre precedenti vite, sia pure con ancora molte limitazioni, porta tutti a maggio. Secondo il comitato tecnico scientifico, sarà importante capire a che punto è il fattore R0, vale a dire la velocità del contagio (l’obiettivo è farlo scendere sotto l’1 dove probabilmente si trova oggi); inoltre, uno screening su campioni di popolazione potrà servire a comprendere quale percentuale è immunizzata perché, magari inconsapevolmente, una parte dei cittadini è stata positiva e ha sviluppato gli anticorpi. Sarà comunque necessario difendere le categorie più a rischio, chi ha varie patologie e gli anziani, ma anche tutelare alcuni luoghi come appunto le case di riposo e le Rsa. E poi sono in corso valutazioni sull’uso del sistema di mappatura dei contagi, con delle app, usando la tecnologia bluetooth, che sarebbe più affidabile del gps o delle classiche celle telefoniche in fatto di geolocalizzazione delle persone. Ragionamenti sospesi, tra frenate e ottimismo. L’ombra di una nuova proroga dopo Pasquetta si avvicina.

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