Cosa chiedono i Verdi all’Europa

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-05-31

Insomma, mentre in Italia i gretinetti, tra cui un buon numero di scemetti di sinistra, prendevano per il culo i gretini, questi hanno l’occasione di dettare l’agenda politica dell’Unione Europea. Ma noi abbiamo Giuliano Ferrara, vuoi mettere la soddisfazione?

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Dopo la vittoria alle elezioni europee i Verdi stilano le loro richieste all’Europa. Grazie “all’effetto Greta”, grazie ai giovani di mezza Europa che domenica scorsa hanno votato in massa i partiti ambientalisti,  Ska Keller e Bas Eickhout, i due leader dei Verdi al Parlamento di Strasburgo, stanno preparando il mandato negoziale per imporre la loro agenda se Popolari, Socialisti e Liberali, come ormai appare scontato, li vorranno nella grande coalizione europeista chiamata a neutralizzare i sovranisti nella prossima legislatura Ue. Spiega oggi Alberto D’Argenio su Repubblica:

Le richieste dei Verdi che condizioneranno il prossimo presidente della Commissione e il Parlamento guardano anche al bilancio Ue 2020-2027 in gestazione. Keller ed Eickhout puntano a stralciare le decine di miliardi previsti per finanziare i fossili: basta soldi a carbone e infrastrutture inquinanti cari ad alcuni paesi come Spagna, Italia, Polonia e Germania. Infine gli investimenti, con l’intento di cambiare radicalmente EuInvest, l’erede del “piano Juncker” che distribuirà miliardi alle industrie europee nel prossimo lustro.

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L’affluenza alle urne nei 28 paesi UE [Fonte]

I Verdi chiederanno di ridefinire il concetto di investimenti pro ambiente, stralciando ad esempio quelli per il carbone pulito o per i gasdotti: per quanto meno inquinanti, non sono a impatto zero. E poi stop alla plastica, lotta all’inquinamento dell’aria, dell’acqua (si punta a portare al 20% le aree marine protette) e niente chimica, ormoni e Ogm negli alimenti. Infine tanta efficienza energetica, con un grande piano di investimenti Ue che permetta di aumentarla ricordando che ogni punto percentuale di dispersione eliminato produce 300mila posti di lavoro e abbassa del 4 per cento la bolletta del gas.

Insomma, mentre in Italia i gretinetti, tra cui un buon numero di ritardati di sinistra, prendevano per il culo i gretini, questi hanno l’occasione di dettare l’agenda politica dell’Unione Europea. Ma noi abbiamo Giuliano Ferrara, vuoi mettere la soddisfazione?

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