La telefonata tra Draghi e Conte alla vigilia del voto che potrebbe far cadere il governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-13

Dopo il Consiglio Nazionale, il leader del M5S ha cercato un contatto con il Presidente del Consiglio

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Si sono riuniti per decidere il da farsi in vista di domani, quando in Senato ci sarà il voto di fiducia al governo sul dl Aiuti. Dopo essere usciti dall’Aula alla Camere, il MoVimento 5 Stelle (o quel che ne resta dopo la scissione del gruppo di Di Maio), sembra essere intenzionato a procedere con lo strappo finale nei confronti di Mario Draghi. Artefice di tutto ciò è il Presidente dei pentastellati Giuseppe Conte che, ora, si trova davanti a un bivio decisivo: procedere con le intenzioni originali (e quindi, come spiegato sia da Salvini – in modo molto diretto – che da Enrico Letta con un giro di parole, far cadere il governo) o far finta che queste settimane di annunci siano state mera finzione. Ma c’è una cosa sorprendente emersa al termine del Consiglio Nazionale M5S: Conte avrebbe tentato un contatto direttamente con Draghi per trovare un punto di unione e scongiurare quella stessa crisi portata avanti da lui e dal suo MoVimento.

Conte-Draghi, la telefonata al termine del Consiglio M5S

Il numero uno pentastellato, infatti, sembra essersi ritrovato in una posizione molto scomoda. Per fare un paragone cinematografico, possiamo immaginarci Giuseppe Conte nelle vesti di Aldo Baglio in “Tre uomini e una gamba”: “Non posso né scendere né salire”.

Perché, come riporta il Corriere della Sera, il MoVimento 5 Stelle si è impantanato nelle sabbie mobili che lui stesso ha creato negli ultimi giorni. E, una volta capita la volontà della maggioranza nel Consiglio Nazionale, Giuseppe Conte ha deciso di optare per una terza via: la telefonata con Mario Draghi. E questo colloquio è propedeutico alla riunione dei parlamentari di Camera e Senato del MoVimento 5 Stelle che questa sera metteranno nero su bianco la strategia in vista del voto a Palazzo Madama sul dl Aiuti.

Perché uscire dall’aula non sarebbe solamente un no al dl Aiuti, ma a tutto il governo. E quindi la telefonata Conte-Draghi sembra essere l’estremo tentativo di un compromesso tra i due. Anche perché gli altri partiti hanno già dato indicazioni molto chiare: se il M5S toglie l’appoggio al governo, il governo è finito e si torna al voto. Lo ha detto Salvini, lo ha spiegato Letta. Perché questo esecutivo avrebbe la maggioranza anche senza il M5S, ma manca meno di un anno al voto per le Politiche. Il tutto mentre la sindrome di Aldo Baglio si palesa nella dichiarazione di un esponente pentastellato:

“Volevano metterci all’angolo, ma alla fine ci siamo cacciati da soli in un pasticcio mortale. Se rientriamo nei ranghi rischiamo grosso, se rompiamo pure. E quel che è peggio è che in tutto questo, Conte non ci ha ancora detto quale è la sua posizione”.

Perché ora non si può né scendere, né salire. Non più.

(Foto IPP/Gioia Botteghi)

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