Il condono tombale di Lega e M5S promette sconti dall’82 al 96%

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-03

Le simulazioni elaborate partendo dal piano previsto dal governo. Ecco le ipotesi e i calcoli su quanto si potrebbe risparmiare

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16 milioni di contribuenti che avrebbero la possibilità di chiudere tutti i conti in sospeso con il fisco, portando a casa sconti dal 70 al 94% sugli importi dovuti per una lite tributaria pendente. E sconti dall’82 al 96%, a seconda delle condizioni economiche di chi è chiamato a versare. La Stampa pubblica oggi un’infografica che fa i calcoli del piano sul fisco proposto dalla Lega e accettato dal MoVimento 5 Stelle nel provvedimento che propagandisticamente viene indicato come “pace fiscale”. In partenza si parla di una pax fiscale monstre, dalle dimensioni di 40 miliardi di euro. Ed è un condono in piena regola visto che le due ultime rottamazioni si erano limitate ad abbuonare le spese per interessi e sanzioni, senza intaccare però gli importi dovuti per le imposte non pagate. Ad elaborare per il quotidiano gli effetti della nuova sanatoria è lo Studio del tributarista Gianluca Timpone, autore del libro «Dammi tregua» sul difficile rapporto degli italiani con il fisco, da poco in libreria.

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Fisco, il condono tombale e i suoi effetti (La Stampa, 3 luglio 2018)

Oggi un imprenditore che debba 115mila euro di Irap (ma la sanatoria vale anche per Iva e Ires), con interessi e sanzioni si troverebbe a versare oltre 194mila euro. La nuova sanatoria azzererebbe interessi e sanzioni, scontando l’imposta del 50% nel caso il contribuente abbia perso al primo grado di giudizio, per un risparmio complessivo del 70,4%. In caso di vittoria si pagherebbe solo il 30% di Irap con un risparmio di oltre l’82%. Solo il 10% sarebbe dovuto infine da chi ha ottenuto un giudizio favorevole in appello con una riduzione complessiva dell’importo del 94%.

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Condono tombale: le ipotesi di cancellazione (La Stampa, 3 luglio 2018)

Altrettanto appetitosa la rottamazione ter delle cartelle esattoriali, con azzeramento di interessi e sanzioni, oltre che con sconti progressivi sull’imposta dovuta a seconda delle condizioni economiche del contribuente:

Un professionista senza partita Iva oggi con una cartella per mancato versamento di 75mila euro di Irpef, andrebbe a pagare 91mila e 822 euro, grazie all’azzeramento degli oltre 20mila euro di sanzioni. Un risparmio del 19% che lieviterebbe all’82%, grazie al fatto che con la nuova rottamazione si pagherebbe solo il 25% dell’Irpef dovuta, mentre salterebbero gli interessi di mancata iscrizione a ruolo e l’aggio di riscossione dovuto all’Agenzia delle Entrate scenderebbe da 6.407 a 1.125 euro.

Con un reddito Isee inferiore a 50mila euro (per intenderci uno stipendio lordo da 35mila e un introito da affitto di 800 euro mensili) l’Irpef dovuta sarebbe solo del 15%, portando così il risparmio all’89%. Solo il 6% dell’imposta dovrebbero pagare infine i contribuenti “con oggettive difficoltà economiche”. Ossia in base alla legge “anti-suicidi” (la n.3 del 2012) coloro che abbiano accumulato debiti per cause a loro non imputabili, come la perdita del lavoro.

Fuori dal condono rimarrà solo chi si è visto recapitare cartelle esattoriali superiori ai 100mila euro e chi ha aderito alle due precedenti rottamazioni.

Leggi sull’argomento: Ma il M5S Roma adesso decide anche i licenziamenti in ATAC?

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