Come Salvini si sta per rimangiare l’ok della Lega al processo Gregoretti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-09

Tra i consiglieri più vicini a Salvini c’è chi consiglia di muoversi con cautela. Si osserva, infatti, che un via libera al processo anche da parte del partito dell’accusato potrebbe costituire una implicita ammissione di colpa in sede giudiziaria

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Cesare Zappieri sul Corriere della Sera racconta oggi che la Lega si sta per rimangiare l’ok al processo Gregoretti in Giunta. In Aula il Carroccio medita di astenersi o di uscire dall’aula al momento del voto mentre l’ex ministro dell’Interno prepara la sua difesa a Palazzo Madama. D’altro canto le elezioni in Emilia-Romagna sono passate (e pure perse), quindi non c’è più bisogno di fare la vittima:

Mercoledì l’Aula del Senato voterà sulla richiesta di mandare a processo Matteo Salvini per il caso Gregoretti. Ma a differenza di quanto avvenne in commissione il 20 gennaio scorso, stavolta la Lega potrebbe non esprimersi a favore. Una scelta non determinante ai fini della decisione perché la maggioranza (M5S-Pd-Iv-Leu), che pure allora non partecipò allo scrutinio, ha i numeri più che sufficienti per mandare alla sbarra l’ex ministro dell’Interno.

Ma tra i consiglieri più vicini a Salvini c’è chi consiglia di muoversi con cautela. Si osserva, infatti, che un via libera al processo anche da parte del partito dell’accusato potrebbe costituire una implicita ammissione di colpa in sede giudiziaria. Ecco perché si sta valutando come muoversi esattamente in Aula e le opzioni a questo punto sono due: o astenersi oppure abbandonare l’emiciclo e non partecipare al voto.

I leghisti insistono poi sulla tesi che tutto il governo era consapevole di quanto stesse avvenendo sulla Gregoretti e che quindi,non avendo nessuno manifestato in modo netto la propria contrarietà, tutti fossero d’accordo con la linea del ministro dell’Interno. «In ballo c’era la difesa dei confini, quindi un interesse pubblico» che l’esecutivo doveva tutelare».

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