Come i renziani vogliono riprendersi il PD con il Conte Bis

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-26

Grazie all’improvvisa inversione di rotta sull’accordo con il M5S, Renzi è riuscito prima a imporre la sua linea dentro e fuori il Pd, già controllato attraverso i gruppi parlamentari, e ora rischia di stravincere qualora a palazzo Chigi rientrasse proprio l’uomo da lui indicato

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Giovanna Vitale su Repubblica oggi disegna uno scenario inedito della crisi che vede Matteo Renzi pronto a riprendersi il Partito Democratico grazie al Conte Bis:

Un problema in più per Nicola Zingaretti. Nei suoi incubi, adesso, non con c’è solo il tema della discontinuità rispetto a una squadra, quella gialloverde, contro cui il Pd ha battagliato per più d’un anno, né l’esigenza di non perdere la faccia dopo aver ripetuto cento volte che Conte premier mai. Dietro la sua tenace resistenza all’ipotesi di rinnovare l’incarico all’avvocato pugliese c’è anche il timore di finire in un angolo, non più padrone in casa sua. Commissariato da Renzi. Che grazie all’improvvisa inversione di rotta sull’accordo con il M5S, è riuscito prima a imporre la sua linea dentro e fuori il Pd, già controllato attraverso i gruppi parlamentari, e ora rischia di stravincere qualora a palazzo Chigi rientrasse proprio l’uomo indicato — ancor prima che da Di Maio — dal senatore fiorentino.

In queste ore dipinto come assai soddisfatto: «Matteo ritiene d’aver fatto un capolavoro politico, se il governo nasce è merito della sua intuizione e lui gode come un matto per essere tornato protagonista». Una rivincita che porta con sé, come inevitabile corollario, il congelamento della scissione immaginata in caso di elezioni anticipate. «Il processo del nuovo partito era avviato», ragiona il fedelissimo Luciano Nobili, «certo è che se Renzi vince questa partita il quadro cambia completamente». Non vuole aggiungere altro, il deputato romano, ma cosa significa lo capiscono pure le pietre: la mossa successiva sarà riprendersi il Nazareno e poi in prospettiva chissà.

fonti renziane conte

Riassume con insolita brutalità uno degli uomini più vicini al segretario: «Il fatto è che c’è un pressing impressionante da parte di pezzi importanti dell’establishment — dai vescovi alle cancellerie europee ai padri nobili del Pd — affinché questo governo parta. Se però si chiude come vuole non solo il M5S ma anche una grossa parte del nostro partito, Zingaretti rimarrà tagliato fuori dai giochi. Agli occhi dell’opinione pubblica l’alter ego di Salvini diventerà Conte e nel Pd l’uomo forte sarà Renzi. Che piano piano comincerà a suonarle a tutti, a cominciare dal segretario».

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