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Chi chiede di uccidere il lupo
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-08-08
Le province autonome di Trento e Bolzano chiedono a governo e UE di gestire in autonomia gli animali, con la possibilità di abbattimenti selettivi
Le Province autonome di Trento e di Bolzano e la Regione Toscana chiedono a governo e Unione europea di poter gestire in autonomia i lupi, con la possibilità di abbattimenti selettivi. La richiesta è stata concordata dai tre enti locali in un incontro in Trentino. La Regione Toscana inoltre ha annunciato che approverà una legge sulla gestione autonoma dei lupi (con la possibilità degli abbattimenti), come quelle già varate da Trento e Bolzano.
Chi chiede di uccidere il lupo
La posizione comune dei tre enti è stata concordata in un incontro avvenuto a Passo Pordoi (Trento) fra gli assessori all’Agricoltura della provincia di Trento, Michele Dallapiccola, di Bolzano, Arnold Schuler, e della Regione Toscana, Marco Remaschi. All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Canazei (Trento), Silvano Parmesani. I tre assessori nei prossimi giorni scriveranno alla Commissione Politiche agricole del parlamento italiano, perché convochi un incontro con il governo, per sollecitare una rapida approvazione del Piano Lupo. Il prossimo 4 settembre Dallapiccola e Schuler saranno a Bruxelles per incontrare la Commissione Agricoltura dell’Europarlamento. A questa chiederanno una specifica deroga alla Direttiva Habitat, da potersi applicare su base regionale. L’assessore Remaschi ha annunciato ai colleghi trentino e altoatesino che la Regione Toscana procederà all’approvazione di una propria legge, simile a quelle recentemente approvate da Trentino e Alto Adige. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (M5S), ha già annunciato che impugnerà le norme davanti alla Corte Costituzionale.
Sul territorio toscano, ha detto Remaschi, si è accertata la presenza di circa 110 branchi, per un numero presunto complessivo di circa un migliaio di lupi. Circa 500 all’anno sono le predazioni, per indennizzare le quali la Regione Toscana spende oltre 1 milione di euro. “Senza apprezzabili risultati si è rivelato il tentativo di ridurre tale pesante impatto attraverso la cattura di circa una ventina di esemplari, operazione – ha spiegato l’assessore Remaschi -, insostenibile sia per il costo che per le difficoltà pratiche di attuazione”.