Immagini primordiali di una guerra annunciata nei giorni scorsi, anche se in molti speravano in una soluzione diplomatica. Prima i bombardamenti, poi l’invasione militare da parte della Russia nei confronti dell’Ucraina. Non – o almeno non solo – nella regione del Donbass, dove l’influenza del Cremlino è diventata sempre maggiore nel corso degli ultimi anni, ma anche in tutte le città. Il Paese ucraino è circondato dall’esercito russo da settimane, con la sponda della Bielorussia che ha permesso prima lo stazionamento e poi l’ingresso dei carri armati russi al confine Nord dell’Ucraina.
VIDEO: @CNN shows CCTV footage of tanks crossing the border from Belarus into Ukraine. pic.twitter.com/WzESae0bQV
— Conflict News (@Conflicts) February 24, 2022
Le immagini trasmesse dalla CNN sono quelle immortalate, all’alba di oggi, dalle telecamere poste al confine tra l’Ucraina e la Bielorussia, al check-point di Senkivka. Si vedono i carri armati russi scendere da Nord in direzione Sud, dando vita all’offensiva settentrionale nei confronti del Paese ucraino. I mezzi militari corrono spediti, passando dalla Bielorussia, verso le città centrali. Distanti dal Donbass, da Lugansk e da Donetsk. Geograficamente, infatti, la città più vicina a quel confine è Kiev. La capitale.
Quel video è il simbolo di una guerra, di un problema sottovalutato. Di annunci fatti alla luce del sole con parole che volevano rendere più mite la minaccia imminente. Un piano studiato a tavolino, come una partita a scacchi: pedine piazzate lungo tutti i confini per poi procedere con l’offensiva. Poi i carri armati russi che entrano nel Paese facendo sponda sulla Bielorussia di Lukashenko. Poi le esplosioni a macchia di leopardo in tutte le principali città. E non solo contro obiettivi strategici militari, ma anche contro altre strutture. Perché la guerra è iniziata, anche se chi ha lanciato l’offensiva non usa quel nome,
(foto e video: da Cnn)