Carlo Verdelli, la dittatura maltruccata di Salvini e le menzogne del governo PD-M5S

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-08-12

Carlo Verdelli oggi su Repubblica scrive un editoriale per spiegare perché il giornale non si accoda all’ipotesi di governo istituzionale propugnata da Matteo Renzi nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, presa maluccio dai #senzadime e bene dal M5S, che ha scoperto improvvisamente le virtù del “Partito di Bibbiano” (cit. Luigi Di Maio). Verdelli prima dice che …

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Carlo Verdelli oggi su Repubblica scrive un editoriale per spiegare perché il giornale non si accoda all’ipotesi di governo istituzionale propugnata da Matteo Renzi nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, presa maluccio dai #senzadime e bene dal M5S, che ha scoperto improvvisamente le virtù del “Partito di Bibbiano” (cit. Luigi Di Maio). Verdelli prima dice che c’è il rischio di un passaggio da una democrazia a una dittatura maltruccata:

Al di là delle bugie e delle cortine fumogene della disinformazione, i cittadini che ancora votano saranno prima o poi chiamati a prendere una decisione molto semplice: scegliere tra un Paese saldamente legato all’Europa, principi democratici compresi, e un altro tipo di Paese, inedito, isolato, arrabbiato, che per la prima volta metterà la prua verso una direzione contraria all’Occidente, candidandosi a diventare un satellite di Putin.

Non che i patti con i partner europei non possano e non debbano essere ricontrattati. Ma non è questa la vera posta in gioco. Il rischio nascosto, la grande trappola mascherata sotto il velo del “prima gli italiani”, è il passaggio da un sistema democratico e indipendente a una nebulosa il cui sole è rappresentato da una dittatura mal truccata e da una serie di Stati vassalli che hanno scelto la strada breve di essere padroni a casa propria, possibilmente senza opposizioni, impermeabili alla cooperazione civile (in tema di migranti, e non solo) e senza rapporti di collaborazione se non con i fratelli separati della propria galassia. A giudicare dall’oggi, le elezioni che verranno, quando verranno, non le vincerà il migliore.

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Poi però spiega che il compito di un giornale non è influenzare il voto ma non consentire le menzogne. E tra queste ci mette anche quelle sul governo PD-M5S:

Ma il compito di un giornale, la missione di Repubblica da quando è stata fondata, non è influenzare né indirizzare il voto libero, e speriamo consapevole, di ogni italiana e italiano. Il nostro lavoro, l’impegno che metteremo, sta racchiuso in una frase di Albert Camus: «Nei tempi bui, resistere è non consentire menzogne». Vale per l’uomo solo al comando. Ma anche per i volenterosi promotori di alleanze temerarie.

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