Steve Bannon chiude il governo Lega-M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-07

Come Marco Travaglio, Steve Bannon oggi chiude l’esperienza del governo Lega-M5S. Lo fa in un’intervista rilasciata a Viviana Mazza per il Corriere della Sera

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Come Marco Travaglio, Steve Bannon oggi chiude l’esperienza del governo Lega-M5S. Lo fa in un’intervista rilasciata a Viviana Mazza per il Corriere della Sera. «Penso che quello tra Salvini e Di Maio sia stato un nobile esperimento. Mi piacerebbe vederlo continuare, sarebbe fantastico, ma capisco perché potrebbe non accadere. Hanno cercato di tenere unite due visioni diverse dell’economia, da una parte il salario minimo e dall’altra la flat tax. E poi credo che Salvini stia dando un messaggio a chi lo ha votato nelle elezioni europee». Anche la crew che Bannon si è portato a Sunland Park punta tutto su Matteo:

Tra gli attivisti che masticano polvere, bagel e cream cheese a 40 gradi, sotto il tendone bianco eretto accanto al Muro, c’è chi pensa che Salvini sia già il premier italiano, come la giornalista di un sito cristiano, Mary Moore: «Lo adoriamo, lo chiamiamo Little Trump». Bannon pensa che possa diventare premier,anche se è «una mossa ardita convocare le elezioni in un momento rischioso per la crescita,con i tassi di interesse negativi della Banca centrale europea».

Per il leader leghista comunque Bannon non ha che elogi, mentre lo stesso non vale per Di Maio. «Penso che Di Maio abbia esibito un’incredibile ingenuità andando a Pechino, ha dimostrato che non è ancora pronto per la ribalta. Che ingenuo. Ho visto gli articoli che arrivavano dalla Cina, è tornato con gli occhi spalancati, e loro sono abili nell’insistere su aspetti come questo».

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Quanto a Giuseppe Conte, oggi forte di un indice di approvazione del 58% (Salvini è al 54%), l’ex stratega di Trump commenta: «È una falsa equivalenza. Conte ha un ruolo molto più facile: va al G7, al G20, può far crescere la propria popolarità senza dover prendere decisioni difficili, a differenza di Salvini. Se dovesse decidere sugli enormi problemi finanziari dell’Italia o sull’immigrazione, vedremmo per quanto tempo manterrebbe quel tasso di popolarità».

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