Le balle di Attilio Fontana al Corriere della Sera su RSA e zone rosse

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-22

Ora, a parte che le indagini della magistratura spiegheranno se c’è stato qualcosa di illegale in tutto ciò, non si capisce perché Fontana continui a mentire minimizzando il ruolo della Regione. Ma di cosa ha paura? E perché non gli fanno notare le balle che dice quando viene intervistato?

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Il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana continua a raccontare balle sull’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 in Lombardia. In particolare, in un’intervista rilasciata oggi a Giampiero Rossi per il Corriere della Sera dice due cose palesemente false che però purtroppo non gli vengono contestate dall’interlocutore. E il fatto che le balle che sostiene non c’entrino alla fine poi nulla con il merito (penale) della questione fa venire il sospetto che si tratti proprio di una furbissima strategia di comunicazione che il presidente mette in atto con l’avallo dei media. Le due cose false che Fontana dice riguardano RSA e zone rosse, ma il ragionamento parte dall’ospedale alla Fiera di Milano, quello che doveva contenere 600 posti ma attualmente ne ha solo 53:

Appunto: quell’ospedale finora è ampiamente sottoutilizzato. Serviva proprio?
«Diciamo che se quell’ospedale non servirà mai a niente sarò la persona più felice del mondo. Però è bene ricordare in quale momento è nata la decisione di realizzarlo: c’erano medici in lacrime che non sapevano dove mettere i malati e tremavano all’idea di dover scegliere a chi dare la priorità».

Però, le sono state contestate altre scelte…
«Certo, mi hanno accusato di tutto: le zone rosse, le Rsa… Ma io sono in pace con la mia coscienza. Anche perché, per dirla chiara sulle Rsa la Regione non ha competenza, se non di controllo. E non c’è stata alcuna pressione, solo una lettera per chiedere di ospitare pazienti ma solo nel caso di disponibilità di spazi separati e personale dedicato. E sa quante strutture hanno risposto?15 su oltre 700. E tra queste non c’è il Pat di Milano».

attilio fontana balle rsaOra, sull’ospedale in Fiera si poteva chiedere al presidente della Regione Lombardia se è vero quello che ha raccontato qualche giorno fa su Facebook il medico e consigliere regionale Michele Usuelli, il quale ha sostenuto di aver ricevuto segnalazioni da colleghi che su richiesta politica regionale vengono fatti trasferimenti di pazienti verso quel nosocomio.

Ma questi sono dettagli rispetto al resto. Perché sulle RSA la Regione Lombardia non ha fatto una lettera, ma una delibera  – la numero XI/2906, 8 marzo 2020 – che chiedeva alle Ats, le aziende territoriali della sanità, di individuare nelle case di riposo dedicate agli anziani strutture autonome per assistere pazienti COVID-19 a bassa intensità. La differenza dovrebbe essere chiara al governatore della Lombardia. Non si capisce poi la risposta sul Trivulzio alla luce del fatto che il PAT venne successivamente usato come centro di smistamento per i pazienti. O almeno questo hanno scritto gli ispettori dell’ISS nella loro relazione: mentono?

La regia degli spostamenti è stata affidata al Pio Albergo Trivulzio, incaricato di fare da centrale di smistamento e tra i primi ad accogliere i pazienti provenienti dagli ospedali. Uno degli elementi adesso al centro dell’indagine contro Giuseppe Calicchio e gli altri dirigenti dell’istituto per epidemia e omicidio colposi.

Secondo le prime risultanze dell’ispezione ministeriale, la Regione si sarebbe preoccupata di fornire indicazioni più rigorose soltanto con una seconda deliberazione settimane dopo, quando i trasferimenti erano già cominciati. Sempre però senza procedere ad alcun accertamento. Saranno le inchieste a determinare quanto la carenza di controlli abbia incentivato la diffusione del male.

delibera lombardia case di riposo coronavirus
La delibera della Regione Lombardia

Infine, per la miliardesima volta torniamo sulle zone rosse ricordando che l’assessore Gallera, al contrario del presidente, ha ammesso in televisione che le leggi dicono che la Regione Lombardia poteva istituire la zona rossa in base all’articolo 32 della legge 883/1978, che stabilisce al comma 1 la possibilità per il ministero della Sanità di emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente in materia di igiene, sanità pubblica e polizia veterinaria; al comma 3 si stabilisce che il presidente della Giunta Regionale o il sindaco hanno le stesse facoltà.

giulio gallera zona rossa bergamo 1

Ora, a parte che le indagini della magistratura spiegheranno se c’è stato qualcosa di illegale in tutto ciò, non si capisce perché Fontana continui a mentire minimizzando il ruolo della Regione. Ma di cosa ha paura? E perché non gli fanno notare le balle che dice quando viene intervistato?

Leggi anche: «Vi spiego come la Regione Lombardia chiede di trasferire senza motivo i pazienti all’Ospedale Fiera di Milano»

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