Di chi è l’Autostrada del Brennero A22

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-02-03

Il ministro auspica che diventi pubblica, ma la società è già partecipata all’81% da enti pubblici. Ma la sua non è stata una gaffe, bensì…

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Non si tratta della solita gaffe ma la storia dell’ennesimo intervento di Danilo Toninelli va raccontata lo stesso: il ministro delle Infrastrutture è intervenuto dopo il caos sull’Autostrada del Brennero A22 a causa della chiusura di un tratto per la neve annunciando un’ispezione per la sicurezza degli utenti, rimasti in fila per ore per l’incolonnamento.

Di chi è l’Autostrada del Brennero A22

Nell’occasione il ministro se ne è uscito con una frase un po’ ambigua: «Per la gestione dell’A22 la concessione è scaduta da anni e vogliamo rinnovarla con una gestione totalmente pubblica e più conveniente per i territori e per chi viaggia. Nonostante ciò l’attuale concessionario, la cui gestione non si può dire sia stata soddisfacente in questi giorni, e che in questi anni di proroga ha continuato a godere di ricchi profitti, ha fatto ricorso contro la rivoluzione che stiamo mettendo in atto». L’Autostrada del Brennero, ha però ricordato la deputata altoatesina di Forza Italia Michaela Biancofiore, è già pubblica: “La società autostrada del Brennero è partecipata all’oltre 81% da enti pubblici e la differenza con quella che lui chiama “rivoluzione” pare consti nel concedere semplicemente la concessione a una nuova società A22 al 100% pubblica, ma gestita dagli stessi enti pubblici di oggi, che lui dice non sono stati efficienti e ai quali ha inviato un’ispezione”.

Toninelli non sapeva che l’Autostrada del Brennero A22 è totalmente pubblica? Certo che lo sapeva, visto che i giornali nei mesi scorsi hanno raccontato degli scontri tra M5S e Lega sul destino dell’autostrada:

Nel 2016, il predecessore di Toninelli alle Infrastrutture, il dem Graziano Delrio, aveva siglato un accordo che consentiva il rinnovo senza gara a una società in house con gli enti locali partecipanti alla Autobrennero spa, che con l’86% delle quote, di cui il 54% in possesso delle province di Trento e Bolzano, detengono la maggioranza a fronte del 14% di azioni diviso tra privati.

L’impegno è scaduto a settembre e il ministero guidato da Toninelli ha cominciato i primi passi per la gestione totalmente pubblica dell’Autostrada del Brennero ed ha anche chiesto con una delibera la restituzione del valore di subentro, ovvero dell’indennizzo che il concessionario subentrante riconosce al concessionario uscente per la realizzazione delle opere eseguite sulla base della convenzione approvata che, al momento della scadenza della concessione, non risultino ancora ammortizzate.

Toninelli, i disagi degli automobilisti e le liti del ministero

In pratica quindi Toninelli sta chiedendo soldi alla concessionaria delibera del Cipe n. 68/2018 del 28 novembre 2018 avente come oggetto l’”Approvazione dello schema di accordo di cooperazione all’affidamento della tratta autostradale A22 Brennero-Modena” nella parte in cui prescrive che “il MIT deve assicurare che, ad esito della esatta quantificazione del valore di subentro, alla data della nuova stipula, al netto dei benefici registrati per il protrarsi della gestione della concessione oltre la scadenza del 30 aprile 2014, tale valore, ove a debito del concessionario, sia versato all’entrata del bilancio dello Stato in quanto spettante al concedente”.

Gli enti locali – che sono sempre Stato – che fino ad oggi hanno gestito la società si stanno opponendo. E in tutto ciò non ci sono accuse che riguardano la sicurezza dell’autostrada ma una normale procedura amministrativa. A cui Toninelli ha voluto fare pubblicità, utilizzando gli automobilisti fermi nella neve.

Leggi sull’argomento: Come l’Autonomia delle Regioni del Nord porterà via da Roma soldi e dipendenti

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