L'ATAC e la storia dell'autobus con la scritta "Vaccinati sto ca…"

L'azienda promette sanzioni nei confronti dell'autista che ha detto di aver composto la scritta. Lui però nega e adesso minaccia querele a chi ne ha parlato. Il Popolo Unico: chi sono?

“Il bus di linea in questione stamattina è stato tabellato con una scritta contro le vaccinazioni Al termine dei necessari approfondimenti, l’azienda prenderà ogni provvedimento non solo a carico del conducente, ma anche di eventuali altri responsabili, che col proprio comportamento avessero favorito, in qualsiasi modo, la grave ed inaccettabile violazione dei regolamenti aziendali e conseguente danno all’immagine della società”: con l’annuncio di sanzioni da parte di ATAC nei confronti dell’autista che ieri ha detto di aver “dipinto” il suo bus con la scritta anti-vaccinazioni nel gruppo pubblico “Genitori e bambini liberi e sani – Popolo Unico” il caso del conducente è diventato quello del giorno.



L’autobus ATAC con la scritta “Vaccinati sto ca…”

Ieri sul gruppo pubblico Facebook è stato pubblicata – e poi cancellata – questa fotografia di un autobus ATAC con la scritta “Vaccinati sto cazzo”. L’autore della foto asserisce di essere un autista dell’ATAC e di aver fatto uscire la scritta nell’attesa di iniziare a lavorare: “Scusate il termine colorito ma stamattina me so svegliato così è mentre lavoro e aspetto di partire ho voluto dipingere il mio bus così

La foto è stata pubblicata su altri gruppi Facebook tra cui “Perle Complottare” – e questo ha probabilmente provocato la rapida ritirata del tizio, il quale ha successivamente sostenuto che la foto era stata scattata “su un autobus di passaggio”.

Non solo: ieri l’autore, dopo aver scritto il contrario, è tornato a negare di aver messo lui la scritta e ha minacciato “querele per istigazione alla violenza” nei confronti di chi ha riportato il suo status, preso da un gruppo pubblico su Facebook. L’autista ha anche scritto che a suo parere “pubblicare nome e cognome senza averne prova certa credo si configuri come un bel reatuccio penale”, sorvolando sul fatto che era stato lui stesso ad attribuirsi la scritta su Facebook e di aver ritrattato soltanto dopo la sua diffusione.

La parte divertente della vicenda è però che il post è stato segnalato su Twitter (senza censure, e quindi con il nome del tizio visibile e in chiaro) a @InfoATAC: da qui è successivamente arrivata la presa di posizione dell’azienda.

Popolo Unico, garanzia di qualità

L’accaduto ha suscitato anche l’ironia di Roberto Burioni, il quale ha ricordato su Facebook che le vaccinazioni vanno eseguite “nella spalla o nella parte esterna della coscia e non altrove”.

C’è da ricordare poi chi sono quelli del “Popolo Unico” che hanno pubblicato lo stamp sul bus. Dove sapere infatti che secondo loro c’è il Popolo italiano e poi c’è il Popolo Unico. Ma solo chi appartiene alla seconda categoria può considerarsi davvero libero. Perché chi fa parte del Popolo Unico può davvero definirsi “persona umana”, anzi più precisamente “Legale Rappresentante delle Proprie Funzioni Giuridiche” (LR). Tutti gli altri invece sono schiavi del sistema criminale all’interno del quale vivono dalla nascita. Una sorta di Matrix dove i cittadini sono di proprietà di Stati e banche.  I cittadini, spiegano quelli del Popolo Unico in un vecchio sito, sono sostanzialmente “macchine da mungere sfruttate dallo stato”. Questo perché ogni essere umano è fin dalla sua nascita di proprietà dello Stato. Tutto ciò avviene grazie a quella che gli appartenenti al Popolo Unico definiscono una finzione giuridica volta a creare “l’uomo di paglia”. Questa machiavellica operazione si svolge alla luce del sole sotto gli occhi dei cittadini ignari e assume le sembianze del pezzo di carta che tutti conoscono come “atto di nascita“.

Fonte

Tramite l’atto di nascita il neonato diventa di proprietà di una vera e propria società che ne detiene i diritti di sfruttamento. Società intesa non nel senso di consesso di individui ma nel senso di impresa volta a trarre profitto dall’esistenza degli individui.



Lo Stato Corporation Italia (come tutti gli altri stati) crea ex nihilo (dal nulla), ens legis (per effetto di legge), tramite l’atto di nascita due status, che corrispondono ad una serie di menzogne: SOGGETTO GIURIDICO e Persona FISICA.
Il neonato diventa soggetto giuridico (finzione giuridica), il cui ruolo fondamentale è quello di essere debitore in modo inestinguibile dello Stato Corporation (proprietario) in cui è stato anagraficamente inserito. Va da sè che lo Stato si arroga il ruolo di creditore inalienabile della artefatta finzione giuridica.

Lo scopo della “Stato Coroporation Italia” è quella di creare un soggetto al quale imporre il pagamento dei tributi e sul quale far gravare il peso del debito pubblico. Debito che ovviamente viene creato in connivenza con le banche e con i banchieri. Per tornare cittadini liberi (da qualche tempo il Popolo Unico rifiuta la definizione di “cittadini sovrani”) è necessario quindi annullare l’effetto di questo atto di nascita liberandosi dalle pastoie dello Stato.



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