Arkus Network: chi sono i nuovi proprietari del Palermo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-01

Il Fatto Quotidiano scrive oggi che Arkus Network è “in realtà riconducibile a una sconosciuta società inglese, diretta da Stefano Pistilli, manager vicino a Forza Nuova”. Ma loro smentiscono tutto

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Il Palermo sta per essere venduto ad Arkus Network, azienda presieduta da Walter Tuttolomondo attiva nel turismo. Il patron Maurizio Zamparini, per cui sono stati disposti i domiciliari, è accusato di falso in bilancio durante la precedente gestione. L’attuale amministratrice (e sua collaboratrice) De Angeli cerca di vendere, anche a zero. Oggi il Palermo è una società indebitata (circa 50 milioni), con poche chance di conquistare la Serie A che garantirebbe la salvezza economica e anzi con la spada di Damocle di un deferimento che può portare penalizzazioni, persino la retrocessione.

Il Fatto Quotidiano scrive oggi che Arkus Network è “in realtà riconducibile a una sconosciuta società inglese, diretta da Stefano Pistilli, manager vicino a Forza Nuova e fondatore di un partito, Coalition pour la vie et la famille che promuove l’ideologia no-gender e altre simpatiche teorie simili”:

A dicembre Zamparini aveva annunciato la cessione a degli inglesi, fuggiti al momento di presentare garanzie. Ora pare fatta con Arkus, gruppo specializzato in facility management di Tuttolomondo. Non è lui, però, il proprietario di Arkus, il cui 89% delle quote è in mano a Gepro Investment Ltd, società con sede a Londra e diretta da Pistilli: lo ha riportato il Giornale di Sicilia e lo conferma una semplice visura, da cui risulta pure che Arkus nel 2017 ha fatturato appena 400 mila euro (pochini per permettersi una squadra di calcio).

E ieri l’Enac ha comunicato che una sua controllata (Partours) non ha pagato un vettore, mettendo a rischio le par tenze. I dubbi crescono. I trascorsi di Pistilli non li fugano: lui sì che è conosciuto, anche se non nel calcio, ma come segretario di Coalition pour la vie. Originario di Albano Laziale (Roma), è residente a Londra, dove ha avuto ruoli in diverse aziende accostabili più o meno indirettamente all’estrema destra. Una di queste prima di Gepro aveva il nome evocativo di Gladio Consulting. Un’altra era Uk Privilege, agenzia che organizzava soggiorni in Inghilterra, ed è stata poi ceduta a Matteo Stella, militante di Forza Nuova. Scavando negli archivi, si ritrovano sue “apprezzate collaborazioni”su RadioFN.

Ma la Arkus Network ha pubblicato un comunicato in cui ha respinto sdegnosamente le accuse:

Con riferimento a talune notizie di stampa, recentemente riportate dal Giornale di Sicilia e più volte riprese da altre testate giornalistiche ed agenzie di stampa, che asseritamente traggono origine dalle dichiarazioni pubblicamente rese da alcuni consiglieri comunali che l’asserita riproducibilità di questo gruppo imprenditoriale a componenti di matrice xenofoba è destituita di ogni fondamento, e non trova alcun riscontro nei pubblici registri e men che meno nel dna personale e culturale dei suoi esponenti.

In ragione di ciò, il sig. Stefano Pistilli, nostro apprezzato e stimato professionista in quanto anche cittadino inglese, è il director della società di diritto britannico Gepro Investments Partners Ltd. Detenendo nella medesima società e per ragioni strettamente connesse al suo incarico, una minima quota di partecipazione di capitale, che non gli consente in nessun modo di esercitare alcun potere di influenza, sulla società medesima, sulle sue scelte e linee di indirizzo, per fatti e/o circostanze eventualmente dipendenti da opinioni ed orientamenti personali e che, in quanto tali, appartengono alla legittima sfera di ciascun individuo, i cui diritti in uno stato democratico sono garantiti da norme istituzionali che consentono la libertà di pensiero ed espressione.

Ciò doverosamente precisato, non ci esimiamo, tuttavia, dall’esprimere il nostro più vivo rammarico per le assunzioni espresse dai suddetti esponenti del consiglio comunale che si sono avventurati, in assenza dei riscontri oggettivi, a divulgare una cd. “Fake news” sul nostro conto, così gettando gratuito discredito su un ambizioso progetto imprenditoriale e sugli imprenditori medesimi che si apprestano a garantire la sopravvivenza del blasonato Palermo Calcio e rilanciarne le sorti e l’immagine del club e della sua città, al fine di arrecare un benessere collettivo. Confidiamo, pertanto, che i suddetti consiglieri comunali, vogliano rettificare quanto asserito con la stessa immediatezza di comunicazione. In assenza di ciò, ci riserviamo la tutela del nostro diritto di immagine e del buon nome personale nelle più opportune sedi, non temendo di essere sconfessati in alcun modo.

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